mercoledì 20 marzo 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = CARLO DI LIETO

Carlo Di Lieto : “Corrado Calabrò e la materia dei sogni” – Ed. Vallardi 2018 – pagg. 392 – € 15,00 -
Nello stile elegantemente colorato , profondamente intriso di alta cultura , e dai risvolti critici variegati Carlo Di Lieto arricchisce la sua indagine immergendosi nell’universo esistenziale ed estetico di Corrado Calabrò , poeta che ha dedicato oltre cinquant’anni della sua ricerca alla realizzazione del dire poetico in un flusso continuo di volumi. Il tracciato di questa monografia si dipana attraverso decine e decine di incantamenti ed intermittenze, traducendo in attuale tessuto tutto quanto si è scritto o si è offerto all’opera del poeta, riproducendo tra l’altro interventi critici di autorevoli autori: da Domenico Rea a Luca Canali , da Mario Luzi a Pietro Cimatti, da Maria Luisa Spaziani ad Elio Andriuoli, da Renato Minore a Enzo Rega, da Ugo Piscopo a Fiorella Franchini, da Giuseppe Borgese a Carmen Paolillo, da Emanuele Occhipinti a Gerardo Pedicini, da Piero Antonio Toma ad Angelo Manitta, per citarne soltanto alcuni. Il susseguirsi serrato dei capitoli elabora con precisione il tragitto di una speculazione psicoanalitica, tenacemente perseguita in molti saggi di Carlo Di Lieto, ove i referenti diventano a mano a mano correlazione di quelle vertigini che il subconscio riflette nella realizzazione del dettato. La fantasia creatrice del poeta cerca di colmare le lacune che l’assenza o l’indefinibile sovrappone alla realtà quotidiana, mentre il sopraggiungere di emozioni visive o palpabili rivelano la fervida capacità narrativa dell’autore, espressa in versi che attingono alla musicalità del ritmo in armonia con la fitta ragnatela che erompe .
I richiami a Freud sembrano costituire una garanzia per questa “materia del sogno”, scorrendo dentro e fuori le cascate del fuggevole , dello straniante, delle proiezioni, dell’evocazione. La costellazione psichica diviene una coscienza onirica e riflette la concentrazione del delirio poetico, tra fulminazioni incoscienti e rappresentazioni pulsionali. Scrive Di Lieto che l’inconscio per il poeta è senza tempo e senza spazio, io aggiungo che l’inconscio è il luogo stesso della poesia , prima ancora che il verso venga pronunciato.
Completano il volume le biografie, la bibliografia, l’indice dei nomi.
ANTONIO SPAGNUOLO








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