giovedì 18 aprile 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMANUELE ANDREA SPANO

Emanuele Andrea Spano – La casa bianca--- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 47 - € 10,00

Emanuele Andrea Spano (Novi Ligure, 1983) ha pubblicato uno studio su Parronchi apparso sulla rivista “Forum Italicum” (1/2010) e ha curato il volume Riappari in forma nuova. Un autocommento inedito di Alessandro Parronchi (2012). Ha curato varie antologie.
E’ redattore di puntoacapo Editrice, per cui dirige la sezione Collezione Letteraria, e dell’Almanacco Punto della poesia italiana (www.almanaccopunto.com). Insegna materie letterarie negli istituti superiori di secondo grado. La casa bianca è la sua raccolta d’esordio.
La casa bianca, il libro del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta un’esauriente prefazione di Salvatore Ritrovato interessante e ricca di notevole acribia.
Il testo, bene strutturato architettonicamente, è scandito in due sezioni: Il bianco dei muri e Altrove.
Le due parti sono precedute dalla breve poesia che ha per incipit Ritornare alla casa bianca e che ha un carattere programmatico; in questo testo viene detto il tornare ad un luogo imprecisato, del quale l’unico riferimento è che si tratta di una casa bianca con i muri calcinati, cosa che è come risalire in grembo vuoto, nell’entrare carne per farsi pietra, carne trafitta dall’azzurro, come cenere che spicca tra gli ulivi. In questi versi è detto implicitamente il tema dell’eterno ritorno insieme a quello della ripetizione.
Proprio la casa bianca diviene simbolo della vita e si fa come un luogo, un utero per ridiventare feto posto che protegga dal male e nel percorso del libro diviene protagonista dell’opera nell’essere nominata più volte nelle sue parti e nella sua interezza.
La casa bianca è empaticamente identificabile con un’abitazione rurale per la nominazione di particolari come il pozzo sotto le mura e tutte le descrizioni sono pervase da una vaga magia che si mescola a dissolvenza come nel bellissimo inizio della poesia a pag.13: - “Restare qui, aggrappati a un muro/ di vento, sospesi alla vertigine/ grigia dei tetti, alla pietra nuda/ che trasuda muffa e resiste…” -.
La casa è bianca come l’innocenza che nella vita viene inevitabilmente perduta e diviene archetipo di una provenienza e nello stesso tempo di un arrivo, di un approdo salvifico e protettivo che si fa poesia.
La poetica espressa qui da Spano ha per cifra essenziale una connotazione di magia e sospensione nel versificare che si realizza in testi raffinatissimi e ben cesellati, armonici, leggeri, luminosi e icastici nello stesso tempo.
È detto anche il tema della famiglia connesso a quello delle generazioni che passano e viene espresso anche il dolore della malattia nel caso di parenti del poeta che se ne sono andati.
Per la sua continuità stabile nel versificare il Nostro nel suo poiein sinuoso e affascinante riesce a creare un poemetto che risente di una forte unitarietà stilistica e semantica. Un’opera intrigante e originale nella sua unicità.
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Raffaele Piazza

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