sabato 29 febbraio 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCO GALVAGNI

Marco Galvagni – Dieci dolcezze---- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag. 101 - € 16,00

Marco Galvagni (Milano 1967) ha pubblicato sette raccolte di poesie. Ha effettuato diversi reading. Ha ricevuto molti riconoscimenti in importanti premi nazionali sia per l’edito che per l’inedito e lusinghieri apprezzamenti da parte di poeti di rilievo come Giuseppe Conte. Suoi contributi poetici e critici sono presenti in diverse riviste tra cui Poesia, Liburtini arte e cultura, e Le Muse.
Dieci dolcezze, il libro di poesie del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta un’efficace postfazione di Mauro Ferrari.
Scrive nella suddetta il poeta, critico ed editore, che si tratta di una raccolta di straordinaria unità espressiva che esibisce un amplissimo repertorio lirico – erotico che affonda le radici nella più antica tradizione della poesia lirica occidentale.
Il volume è scandito nelle seguenti sezioni: In memoria, L’aquilone dei sogni, In campi di stelle, Cicatrici d’amore, Germinerà insieme e Dieci dolcezze alle quali seguono una nota dell’autore e i ringraziamenti.
Il tema del bene e della fiducia nella vita, in quell’esistenza che è caratterizzata da quello che Antonio Riccardi definisce nel titolo di una sua raccolta di poesie Il profitto domestico, si evince fin dalla poesia iniziale intitolata Il silenzio acuto del mattino nella quale il tu al quale il poeta si rivolge è il padre.
Tutto il componimento nello sfiorare l’elegia è connotato da un tono magico e sognante nella sua limpida chiarezza e nella linearità dell’incanto.
Poetica dell’ottimismo, quella di Marco, in controtendenza con quella pessimistica che vede in Leopardi il suo massimo esponente per antonomasia.
In Il poeta, componimento inserito nella sezione intitolata in modo suggestivo L’aquilone dei sogni, Galvagni, con una composizione compatta ed in lunga ed ininterrotta sequenza, sembra eseguire egregiamente una lirica dichiarazione di poetica.
Qui il poeta, a partire dai due versi del magistrale incipit: il poeta è una nuvola innamorata/ una goccia di stella scesa dal cielo tesse una trama di versi stupenda con visioni naturalistiche interiorizzate che rasentano il sublime.
Inoltre il tema della poesia nella poesia è espresso in una lirica di ampio respiro quando Galvagni esprime nel suo solipsismo, il ripiegarsi sul foglio e l’interpellare lo stesso supporto cartaceo.
Il foglio stesso lo sfida a tessere il gioco delle idee, cioè della genesi della poesia stessa.
Il tema amoroso è presente in poesie sensuali e debordanti anche per l’uso dei versi lunghi magistralmente controllati.
Il filo rosso che lega i componimenti sembra essere quello dello stabile realizzarsi di poesia in poesia di una luminosità di vaga bellezza non estenuata ma sempre sorgiva e armonica.
Icasticità che si coniuga a leggerezza sembra essere l’etimo dell’ordine del discorso espresso nella raccolta.
L’amore stesso è detto con toni sentiti che rievocano quelli dei lirici greci nel relazionarsi dell’io-poetante a figure femminili delle quali sono detti pochi riferimenti in un alone di salutare mistero.
A volte la scrittura pare elementare ma è sempre sottesa a un controllo formale rigorosissimo.
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Raffaele Piazza

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