sabato 26 settembre 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI =

++ Laura Capra – Nero fittizio------ puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag. 71 - € 12,00----------- Laura Capra (Genova 1982) è specializzata nei settori risorse umane e comunicazione. Nero fittizio è la sua raccolta d’esordio. Il volume presenta una prefazione di Marco Ercolani esauriente e ricca di acribia intitolata Un tormentoso desiderio di libertà. L’opera non è scandita e per la sua unitarietà formale, stilistica e contenutistica potrebbe vagamente essere considerata un poemetto. Perché Nero fittizio? Il nero in sé stesso come colore evoca la morte, la notte e le tenebre nonché la fermezza, ma anche i valori opposti della vita che rinasce dalla morte stessa anche se ci si veste di nero in segno di lutto. Fittizio significa privo di corrispondenza con la realtà, finto, inconsistente, immaginario. I due termini associati insieme danno l’idea dell’esistenza che diviene immaginaria, finta, appunto, non essere, il nulla. Il nero evoca anche l’idea di qualcosa in cui si entra mentre si accede alla dimensione del sonno e gli antichi dicevano che la morte è simile al sonno stesso, un sonno senza sogni. Non a caso il poeta Ranieri Teti ha scritto un libro intitolato Entrata nel nero, nero visto come dimensione ancestrale e appunto da onirismo purgatoriale, di ripiegamento su sé stessi e di full immersion nell’inconscio e nel fondo in cui l’ansia si specchia. Ma poi c’è la risalita verso la luce che coincide proprio con la creatività che è in questo caso poetica nei versi espressi perché la poesia salva la vita. E allora dall’azzeramento, dal nulla sporge l’essere che di sé stesso è infinito attraverso le parole del libro, dalla prima all’ultima dette, nominate con urgenza dall’autrice, urgenza che diviene luce nel farsi parola. Scrive Ercolani che il libro è maturo e sofferto e manifesta Il grido incantato e sillabico di una violenta urgenza espressiva, Laura Capra non ci propone una poesia risolta e conclusa ma un diario crudele di emozioni, un concitato monologo rivolto a sé e all’altro, concitato ma lucido. Nero fittizio è un libro che l’autrice ha custodito a lungo dentro di sé e che ora, dopo una faticosa gestazione, si risolve a pubblicare. La scrittura di dipana sulla pagina connotata da un forte carattere anarchico per l’apparire non consequenziale delle immagini che sgorgano le une dalle altre fino s sfiorare l’alogico, un inconscio controllato appunto. Una forte carica di visionarietà permea l’opera di Capra e non mancano nei versi surrealismo e magia, versi che per la loro natura avvertita e icastica sembrano pervenire al lettore come raccolti da messaggi in bottiglia raccolti nel loro involucro dal mare della vita che se è cattiva e contraddittoria può trovare una soluzione proprio in quel tormentoso desiderio di libertà perché è implicito che la libertà che è il primo valore dell’essere umano può essere raggiunta proprio con la parola poetica e nel pubblicare questa opera prima la giovane Laura ne è pienamente conscia.. ------- Raffaele Piazza

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