sabato 17 marzo 2012

Poesie = Maria Allo

Finitudine -
resta di quei momenti
colmi di umori
nel corpo e nel respiro
un gocciolare incessante
una sottrazione
per quella macchia
in mezzo al bianco
un evento puro
mi farà da scudo
e vivrò
solo dentro alle parole
*
resta di quei momenti
uno spasmo di agonie
su tegole di vento
foglie sul selciato
un’ellissi di non ritorno
tormenta di un’ assenza
dentro un carro vuoto
eppure uno stesso ricamo
dentro le parole
scandisce sui grovigli
grappoli di glicine viola
*
resterà di quei momenti
una bocca inquieta
di silenzio come fuoco
indiziato e indizio
di un vento antelunare
non posso trattenermi
il tempo si confonde
**

Fino al compimento

si parte dal dolore del mondo
dove contano i gesti
le parole di libertà
incise su arene di fuoco
per noi espropriati
tra il sonno e la veglia
a ricercare suoni
si parte da lontananze
scese nel mutato cuore
immerso su bordi
lambiti dal silenzio
con echi di riflessi
saturi di presagi
si  parte da un moto circolare
scalpita arde
fino a farsi tufo
nella brocca degli incensi
si annida
dentro fino al compimento
dopo le mareggiate
su fondali di mare
si  parte da un tempo
intriso di dolore
smarrito dentro orbite vuote
**
nòstos

non è mai tardi
nell’ordine feroce dei giorni
ondulare marosi
fino al margine estremo
raffiorare eretica
senza confini netti
anche dopo le parole
la parola è algìa
irrompe schiaccia
in un presente
che annaspa
ai titoli di coda
non è mai tardi
remare contro le rapide
dei fiumi
ansito un poco roco
del divenire
squarcio di tramonti
in frammenti
voluta di promesse
dai mille volti

la parola
un tramestìo di raggi
fragore di rose borraccine
luce che si accende
all’improvviso
e poi si espande
nostos
**
Quel rivolgersi
so infine di un movimento
transito di voci suoni profumi
perduti e ritrovati
somiglia alla tristezza
come un rivolgersi alle cose
terra di nessuno
nella voce di tutti
so infine di un movimento
scampato all'aria immobile
sul greto di attese e disincanti
gusci modellati sulla cetra
viscere accessi
ma stridori di funi
sulle vostre tempie
-parlare di eterno fa paura-
so infine di un movimento
mareggiata di alghe
dentro bugie chiuse
cratere implacabile
cieco sgomento
miserie ipocrisie
dense di oscurità
schegge di memorie
di cui non si può parlare
so infine di un movimento
nel silenzio e nell'ascolto
velato a lungo negato
sgorga improvviso
fiume sotterraneo
-parlare di eterno fa paura-
è più facile sentirlo
nelle visioni della notte.
Maria Allo
*
Maria Allo è nata a S.Teresa Di Riva (ME).Attualmente vive  a Riposto.Si è laureata in Lettere Classiche  e insegna a Giarre presso il Liceo Scientifico “Leonardo”.Ha al suo attivo diverse pubblicazioni antologiche e due sillogi poetiche “I sentieri della speranza “Gabrieli, Roma e “Riflessi di rugiada-cose sparse di me”ed. Albatros.

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1 Commenti:

Alle 18 marzo 2012 alle ore 11:00 , Anonymous Anonimo ha detto...

Maria sa coniugare perfettamente la meraviglia della terra in cui vive, con ciò che germoglia nell'animo umano. Mi fa piacere trovi il meritato spazio

 

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