mercoledì 20 giugno 2018

NOTA CRITICA = PER VELIO CARRATONI

-- PASSIVE PERLUSTRAZIONI ---
"Curioso, per un autore maschio scrivere la maggior parte dei racconti
declinandosi al femminile. Prova ardua perché presuppone una buona dose
di arrogante coraggio che non tutti possiedono. Ma scrivere è anche
osare, sopratutto se il fil rouge che percorre i racconti è il sesso,
come pulsione predominante, rivisitata dalla periferia del pensiero, e
da un punto di vista che rimane estraneo se non a Tiresia. Nei racconti
trasudano liquidi, peli una selva di odori, e così accade che "l'unico
contatto con la realtà è il sudore"...

Si tratta di amori fatti sveltine, con zombi che si trascinano per Roma
con "azioni neo inani". Oltre gli zombi si intravedono una serie di
esemplari da circo che fanno ricordare le atmosfere della "La grande
bellezza", e ci si aspetta che da un cantone di Roma spunti un tipo alla
Jep Gambardella. Ma il tono degli antieroi nei racconti è volutamente
caratterizzato da un profilo smarrito, fatto di lolite, frustrati e
personaggi ambigui che si muovono tra amori proditori e vite profanate
dall'insoddisfazione. Professionisti del normale ed illusionisti della
vita ("di corpi ce ne sono troppi. Di pensieri sempre meno") proiettati
in una ricerca che non si governa, una "Passiva perlustrazione" in una
moderna Roma decaduta." ---(Gianluca Di Stefano)

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