SEGNALAZIONE VOLUMI = MARCELLO CARLINO
Marcello Carlino - Il regionale delle sei e quarantatre - Robin Edizioni - Biblioteca del Vascello - 350 pagine - 18 euro.
Questo lungo ed effervescente racconto, strettamente ferroviario ed insieme sui generis ed ecumenico, scritto dopo molti saggi dedicati all'Arte e alla Letteratura, è il primo romanzo del Professore Marcello Carlino, docente di Letteratura contemporanea all'Università La Sapienza di Roma. L'autore prende spunto dalla sua intensa e pittoresca esperienza di pendolare (Frosinone-Roma) e ci rivela, durante un viaggio insieme altamente simbolico e scabrosamente concreto, la sua visione-opinione ironica e senza illusioni sull'animale umano e sul mondo in generale. Tutto questo durante la corsa al buio su binari fantasma in una mattina "scialba scialba" d'un treno psichedelico popolato da pendolari qualunquisti "malmostosi" proiettati verso un destino oscuro quanto nebbioso. Viaggio sviscerato a perdifiato dal binomio schizofrenico narratore-personaggio provvisto da personalità bivalente con parlantina delirante e oratoria enfatica tentacolare, ricamata ogni tanto da parole francesi.
Viene coinvolto suo malgrado ma potentissimamente, l'ignaro sciagurato lettore, trascinato come festuca di melma nel turbine bufera a 360° d'una visione d'oggi e "d'antan" su un mondo putrefatto, torrido gelido, scatologico escatologico, che lo lascia frastornato, ilare e disperato. Ormai ricco d'una presa di coscienza sempre a 360°, trasportato a latitudini-longitudini estreme nel cuore d'immani problemi esistenziali intestinali, ne esce, l'esausto e triturato lettore, tenendosi la pancia, dubbioso se ridere, piangere o "evacuare". Ma soprattutto ammaliato da quel vagabondaggio dantesco nelle budella reali figurate d'un tunnel vischioso e senza via d'uscita, metafora illuminante d'una società allo sbando, incosciente e priva di speranza. Ne esce senza fiato, sconvolto, ma informato, ormai consapevole, in una nuvola "disinfettante", sull'orlo d'una crisi sociologica organica, ma divertito, riconoscente e svuotato, e soprattutto profondamente ammirato per l'arte multiforme della Guida illuminata.
Richiuso a malincuore il libro, gli rimangono però, oscuri ed angosciosi, molti punti che pretende imperativamente che gli venissero schiariti:
- è ricomparso da qualche parte quella Guida suprema, ossia "il signore solitario e distinto dal blazer blu e dalla camicia a button down azzurra"?
- si è risvegliata la simil "Belladdormentata anaffettiva" dal suo letargo profumato? Ha cambiato la sua "posizione fetale"?
- è stato promosso, o licenziato dalle ferrovie statali il Ferroviere timoroso incolpevole, perfetto bouc émissaire?
- sarà dato un incarico ministeriale nel nuovo governo al "Gorilla" patibolare?
- che fine hanno fatto i Pendolari? Si potranno ritrovare indaffarati nella "grande surface" più vicina, vaccinati al peggio ma a conti fatti inorgogliti da questa avventura smisurata, da raccontare a vicini, nipoti e pronipoti per generazioni a venire, o forse no, date le infauste premesse, ma pronti per l'oggi a "ruscellare" in santa pace e a dare interviste ai mass media scatenati?
Il lettore fremente aspetta de pied ferme di saperne di più nella seconda epistolare sicuramente in preparazione.
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Edith Dzieduszycka - maggio 2018
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