SEGNALAZIONE VOLUMI = CARLO CIPPARRONE
Carlo Cipparrone – "Il poeta è un clandestino" -Di Felice Edizioni – Martinsicuro (TE) – 2018 – pag. 125 - € 12,00
Carlo Cipparrone è nato nel 1934 a Cosenza dove è deceduto il 7 ottobbre 2018. È autore delle raccolte
poetiche Le oscure radici, L’ignoranza e altri versi e Strategie dell’assedio, da cui
sono stati tratti i due volumetti antologici bilingui Il tempo successivo e Specchio degli
sguardi, pubblicati rispettivamente a Varsavia e New York. È stato tra i fondatori della
rivista di poesia Capoverso.
Il poeta è un clandestino, il libro di poesia del Nostro che prendiamo in
considerazione in questa sede, presenta un’articolata struttura architettonica ed è
scandito in svariate sezioni, parti che seguono una premessa dell’autore e due
componimenti programmatici in corsivo.
Esiste chiarezza negli intenti di Cipparrone nel definire il poeta come un
clandestino perché con questa denominazione l’autore mette in rilievo l’essenza di
irregolare del poeta stesso.
Infatti in un mondo dominato dal consumismo nel quale l’aspetto esteriore delle
cose prevale sulla loro sostanza, come già stigmatizzato da Erich Fromm nel saggio
Avere o essere, che risale agli anni ottanta del Novecento, il poeta che, come afferma
Hermann Hesse, raggiunge la felicità più attraverso la bellezza e lo stupore che tramite
la ricchezza, è una persona che esce fuori dai canoni del mondo del materialismo, pur,
ovviamente, rimanendo nella società con ruoli che gli permettono un sostentamento.
E sono oggi moltissimi i poeti in Italia e in tutti i continenti per controtendenza
in un panorama nel quale si moltiplicano blog e siti di poesia, premi e piccoli editori
coraggiosi.
Quanto suddetto deriva dalla difficoltà dell’uomo contemporaneo nel
comunicare, dalla solitudine che l’essere umano spesso prova pur stando in compagnia
di altre persone.
Il discorso si collega all’etimo stesso della creatività che è in se stessa pensiero
divergente e la poesia stessa, come si accennava, esce dal coro del dominio delle
televisioni e della banalità, nonché dalla volgarità che è spesso quella della ricchezza
vista come valore fondante.
Cifra essenziale della poetica di Carlo è quella di una forte vena intellettualistica
che si esplica in tessuti linguistici sottesi a una certa chiarezza dei dettati venati da
un’ironia spesso amara e il tono dei componimenti è spesso narrativo e affabulante.
La raccolta è scandita nelle seguenti sezioni: Le parole non bastano, Il disordine
delle parole, Le parole non cadono dall’alto, Poesie sulla poesia di questi anni,
Invettive (contro gli altri e contro sé stesso) e La comune strada.
Come si può intuire anche dai titoli delle sezioni qui il poeta si ripiega su se
stesso in questa raccolta che diviene un libro di poesia in cui sono protagonisti la poesia
e il suo mondo nelle sue sfaccettature.
Particolarmente alto e bello il componimento Amore nascosto nel cui incipit il
poeta afferma che nonostante la sua età matura ha ancora voglia di scrivere come i
giovani di fare l’amore.
Qui la poesia diviene oggetto dell’amore e viene vissuta simbolicamente come
una donna con cui congiungersi con un erotismo elegante e forte e a questo proposito
viene in mente Il piacere del testo, il saggio molto noto.
Un libro nel libro quello di Cipparrone che in modo antilirico e antiretorico punta
la sua cinepresa sul pianeta poesia tout-court in tutte le sue manifestazioni come
fenomeno.
Raffaele Piazza
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