SEGNALAZIONE VOLUMI = CARLA MUSSI
Carla Mussi – "Amore di frodo" --Puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2019 - pag. 79 - € 12.00
Amore di frodo, il libro di poesia di Carla Mussi che prendiamo in
considerazione in questa sede, presenta una prefazione di Giancarlo Pontiggia ricca di
acribia.
Il testo è composito e articolato architettonicamente ed è scandito nelle seguenti
sezioni: L’invenzione del ricordo, I luoghi e Il rumore della notte, parti diversificate
tra loro a livello contenutistico.
Come scrive lo stesso Pontiggia la metafora venatoria applicata al tema amoroso
è antica come la poesia basti pensare ai poeti elegiaci latini, a Properzio, a Ovidio,
soprattutto, maestro d’amore – e di rime contro l’amore – fino all’età moderna: ma
Carla Mussi sa scandirla in forme nuove, disegnando un paesaggio d’inquietante
astrazione che deve forse qualcosa all’ultima poesia di Giorgio Caproni.
E il prefatore coglie nel segno perché la poetessa rivela come cifra essenziale
della sua poetica una vena umbratile, neoromantica, simbolistica, che ha ben poco di
lirico ed elegiaco.
Elemento che fa da sfondo a molti componimenti è quello di una natura boschiva
che diviene interiorizzata ed è introiettata nelle figure dell’io – poetante e del “tu” al
quale la poeta si rivolge, presumibilmente l’amato, del quale ogni riferimento resta
taciuto:” / Il rosso di una volpe/ è la lucerna in fuga sulle labbra/ dentro i tuoi occhi
nudi/ l’orbita dei miei fianchi/ baccanale celeste per saltimbanchi/” -.
Un tono assertivo e meditativo sottende le composizioni nelle quali l’eros si fa
religione in una stabile tensione verso l’appagamento e la felicità.
La fisicità è centrale nei componimenti (la scacchiera del corpo).
Le poesie nella loro chiarezza e luminosità sono connotate da una fortissima
densità metaforica e sinestesica, da un grande scarto poetico dalla lingua standard e
sono raffinate, ben cesellate ed eleganti, sottese ad un notevole controllo formale che
ne fa precisissimi quadri.
Anche il tema del male è presente con il riferimento alle punte delle unghie della
poetessa, alla corda dell’impiccato e all’uccisione dell’amato, per fare solo qualche
esempio.
La sensualità è presente esplicitamente nei versi “dovresti infilarti in me”.
Pare che lo scarto e lo scatto poetico prendano il loro incipit proprio
dall’elemento corporeo, biologico.
Alcune poesie sono brevi e concentrate e hanno un’essenza epigrammatica.
Nel discorso sulla suddetta metafora venatoria che caratterizza i componimenti
la specificazione di frodo potrebbe indicare una concezione e visione dell’amore visto
anche come trasgressione ed espressione del pensiero divergente.
È una parola icastica, gridata, quella della Mussi, eppure sapientemente
controllata.
I versi procedono per accumulo e sono connotati da un ritmo sincopato che crea
musicalità.
Atmosfere vagamente kafkiane riesce ad evocare la poeta che dà corpo e vita ad
emozioni nell’immaginario del lettore nel suo identificarsi con le situazioni.
Un esercizio di conoscenza detto attraverso un’educazione sentimentale che
possiede il dono del turbamento.
*
Raffaele Piazza
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