venerdì 23 agosto 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = CAMILLO SANGIOVANNI

Camillo Sangiovanni – Ricamo infinito---PASSI puntoacapo – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 81 - € 10,00
Camillo Sangiovanni nasce a Milano nel 1944. Le sue poesie hanno trovato
pubblicazione su riviste specializzate e antologie. Si è classificato secondo al Premio
Nazionale di Arti Letterarie 2006 “Città di Torino” e primo al Premio “Città di
Tortona” 2009 nella sezione Poesia Religiosa.
La sua prima raccolta poetica è Come solletico tra le dita (Novi Ligure 2006),
seguita da Rosso aperto (ivi 2006).
"Ricamo infinito", l’opera del Nostro che prendiamo in considerazione in questa
sede, presenta una postfazione di Mauro Ferrari ricca di acribia.
Il testo non è scandito e per la sua unitarietà formale, stilistica e contenutistica
potrebbe essere considerato un poemetto.
Da notare che tutti i componimenti sono provvisti di titolo e che ogni titolo è
scritto con la lettera minuscola iniziale e in corsivo, procedimento che non sembra
casuale e che accentua il carattere di magia e arcana provenienza dal quale sono
permeate le poesie.
Il primo dato che colpisce il lettore è quello dell’estrema verticalità di tutte le
composizioni e ogni singolo verso è costituito spesso da un’unica parola e quasi mai
da più di tre unità minime.
Il suddetto procedimento conferisce alle poesie una qualità umbratile scabra ed
essenziale che è veramente rara nel nostro panorama letterario odierno perché nella
loro essenzialità le composizioni possono essere considerate delle schegge luminose
nel loro scorrere fluido in lunga ed ininterrotta sequenza ed è da mettere in rilievo che
la prima parola del primo verso è scritta sempre con la lettera minuscola e questo
accentua il senso di un’arcana provenienza.
Le poesie nel loro dipanarsi e decollare sulla pagina procedono per accumulo e
delicatissimo e intenso risulta il loro ritmo che crea una musicalità interiore per cui
ogni sintagma potrebbe essere considerato come la nota eseguita da un pianista di una
composizione musicale dodecafonica più che mozartiana proprio per la connotazione
modernissima che caratterizza il poiein di Sangiovanni.
L’effetto dei versi martellanti risulta piacevole per chi legge e sembra di essere
rapiti, affondando nelle pagine, in atmosfere di onirismo purgatoriale ma anche di
linearità dell’incanto in un discorso che alla fine risulta ontologico essendo tutto
connotato dal tema dell’essere e dell’esserci.
La poetica di Camillo non si può considerare lirica tout-court perché è pervasa
da un forte intellettualismo e la vena delle scarne composizioni talvolta ha qualcosa di
anarchico.
A livello empatico sembra trasudare un certo ottimismo dai versi in questione;
infatti in sogni così leggiamo: - “notti/ desideri/ esauditi/ al sogno, / sarà/ mio/
compito/ primo/”.
Infatti, nella suddetta poesia, è veramente confortante lo scorrere delle parole
desideri esauditi al sogno e i versi successivi infondono nel lettore una forte venatura
neo- orfica con quel sibillino sarà mio compito.
L’ottimismo di Sangiovanni, connesso ad una salutare capacità di stupirsi, va
decisamente controcorrente perché il più delle volte i poeti contemporanei e di ogni
tempo affrontano il tema del dolore in una vita che spesso dà scacco.
*
Raffaele Piazza

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