giovedì 12 dicembre 2019

POESIA = KERBER BALAZS

Kerber Balázs

"Via Irnerio"

Gli alberi in via Irnerio,
come palle di fuoco
in estate, nel verde alto;
le case sono isole piccole,
giungla costruita di pietre
gialle, e mi fanno dei
cenni le fermate rosse.
Scritte bianche su di esse,
i nomi delle fermate,
l’arco di uno sguardo;
i miei occhi corrono
con la forza lucida.
Qualche gente attraversa
la strada, come la luce
le fronde. Girano i loro
vestiti: imbuti di foglie.
Sto passeggiando sul marciapiede.
I fianchi dei raggi solari
tra le case. Sulle cime degli
alberi lampeggia quel
profondo cavernoso, che vedo
solo in armadi. Polvere dei
vestiti; il cielo è abbondante,
sta premendo la testa.
Sono alla fine, ma non so di
che cosa, vibra la calura,
vibrano le pietre. Dove
si espande il pomeriggio?
Tante sono le direzioni,
che vedo a destra, vedo a sinistra,
sto scomparendo io ed
anche la mia fretta,
ho il respiro affannoso,
le case si colorano di oro
nello sbriciolamento.
La follia di un’altalena: due
case di fronte sono
ferme, passa un viale
tra di loro, sgorgano
le memorie delle braccia
e gambe moventi. Mi sento
lo stomaco tremare perché
in ogni foglia luccicante
porto un mio ricordo,
e calpestano l’un l’altro
come vibra l’aria.
Il verde è aperto, e
sono aperte le bocche
dei raggi lungo la strada.
Nel cielo una mia
domanda è formata.

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