venerdì 20 dicembre 2019

RILETTURA VOLUMI = CARLANGELO MAURO

Carlangelo Mauro – "Il giardino e i passi" - Ed. Archinto - Milano - 2012 – paggi. 96 - € 20,00

Carlangelo Mauro è nato nel 1965 e vive a San Paolo Belsito; ha pubblicato le raccolte di poesia In Margine (1997), Antidoto (2000) e la plaquette Alla madre (2003).
"Il giardino e i passi", edito in una collana diretta da Umberto Piersanti, presenta una prefazione puntuale e ricca di acribia di Maurizio Cucchi.
Il testo, bene strutturato architettonicamente, è suddiviso nelle seguenti sezioni: I Poetica, II Le parole, III Uno e tre, IV Il giardino, V Ritrovamenti, VI Fiati e ombre.
Le composizioni della raccolta sono spesso senza titolo, elemento che ne accentua il senso di mistero e sono strutturate in modo verticale sulla pagina, anche se non mancano versi lunghi, ben controllati dall’autore; inoltre i testi sono caratterizzati da una certa orizzontalità tematica, coniugata alla brevità
La forma espressa in questo maturo testo di Mauro raggiunge, rispetto alle precedenti prove già felici dell’autore, il suo compimento, divenendo ancora più armonica, icastica ed elegante.
Nella sezione iniziale Poetica, che ha un carattere programmatico, il poeta affronta con intelligenza il tema affascinante della presenza della poesia che viene nominata nella poesia stessa,
Tutte le poesie iniziano con la lettera minuscola e questo fattore dà ad ogni segmento un senso di magia, sospensione e di arcana provenienza.
I componimenti sono caratterizzati da rara punteggiatura poco frequente e scorrono in lunga ed ininterrotta sequenza, in un fluire classico più che barocco, in uno scorrere vicino all’oralità di quel mondo arcaico che viene spesso evocato; è presente una sapiente ed amara ironia
La composizione che dà l’incipit alla raccolta ha un carattere programmatico e il primo verso (C’è qualcosa che rimane), dà la sensazione di un’essenza che scava il suo retaggio nel passato, anche poetico dell’autore, passato che sfocia in un presente nel quale tutto tende a rinnovarsi, in un continuo confronto dei vivi e dei morti un tipo di comunità che, come dice opportunamente Cucchi nella sua prefazione, “fa pensare a quella civiltà dei vivi e dei morti di cui parlava e teorizzava, tanto opportunamente, Giovanni Raboni”.
La dizione è leggera e icastica e c’è un tu al quale il poeta si rivolge, interlocutore che potrebbe essere il poeta stesso,
Alcune poesie hanno per tema il mondo della scuola, detto attraverso immagini di interrogazioni che fanno emergere la realtà del rapporto docente- discente ((non si deve dimenticare a proposito di questo che Maura è professore nei licei).
Nella scansione Le parole troviamo un altro tema all’insegna della lontananza del passato, quello degli antenati dell’autore, nel fascino dello scorrere delle generazioni.
Le poesie leggerissime del nostro sembrano decollare in illuminazioni e si librano sulla pagina in modo preciso; sono presenti i temi dell’ineluttabilità del tempo che passa e dell’eterno ritorno, detti in un’aurea di sospensione, per la quale la scrittura diviene tout – court un esercizio di conoscenza.
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Raffaele Piazza

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