domenica 17 maggio 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO

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ANTONIO SPAGNUOLO: "POLVERI NELL’OMBRA"- Ed. Oèdipus (2019) Pagg. 96 - € 12,50

Il pianista quando si appresta a suonare un pezzo di rilievo artistico si prepara.
Lava accuratamente le mani. Si siede eretto sul tronco davanti alla tastiera.
Si concentra. Libero da altri pensieri dedica la sua totale attenzione al brano musicale.
In questa disposizione d’animo ho cominciato a leggere la raccolta Polveri nell’ombra.
Ho goduto della conoscenza di altre opere di Antonio Spagnuolo e, proprio per questo, ho deterso l’anima, mi sono svuotata per accogliere, ho attivato i sensi.
Non volevo perdermi il coinvolgimento emotivo che, per me, è il vero senso della scrittura: comunicare penetrando nel plesso solare, nostro sole interiore e centro di energia.
Ho declamato a voce alta tutta la silloge, senza mai interrompermi, dalla prima all’ultima pagina.
Ne è risultato un unico lungo spartito di Poesia.
Una singolare Elegia dedicata alla compianta amatissima moglie Elena.
Il tono delle oltre novanta pagine è meditativo e malinconico per una persistente condizione di infelicità dell’autore. Lontananza. Assenza. Abbandono. Ma è proprio lì che Elena continua la sua esistenza. Brevi e intense le liriche nella sintesi di una traccia.
Protagonisti: Vuoto e Silenzio, che disegnano “pieni” e “parole” di ricordi e mondo onirico.
../e ritorna la piuma improvvisa del ricordo.(pag.14)
../in questa solitudine perfettamente incisa/nel ricordo e nei segni,che permangono ancora./(pag.7)
../al vuoto della stanza, in questa vecchia casa/dove tutto è memoria./..
/e chiudo gli occhi per sognare il tuo labbro./ .. (pag.47)
../io prigioniero del sogno più crudele/sbrano nel vuoto tremando di illusioni.(pag.61)
../lentissimo silenzio della notte,/che avvolge ogni sembianza/Ma tu ormai non sei più con me!(pag.44)
../e ripeto l’intreccio dei silenzi/del tuo svanire.(pag.45)
Solo per fare alcuni esempi. Perché i versi si rincorrono nell’inganno del non dimenticare che smarrisce il poeta nel dissolversi di attimi, di immagini, di vissuto, di desiderato, che si trasformano in ossessione indiscreta dove tutto è fermo nell’attesa.
Un altro fatto che stimola la mia curiosità nella lettura di un libro di poesie è il posizionamento effettivo delle liriche nelle pagine che si susseguono. A volte è ben riconoscibile un vero e proprio progetto da parte dell’autore. Ma, in realtà, anche quando non sembrerebbe esserci una pianificazione precisa e razionale, a mio avviso, altre silenziose energie si allineano. Il Caso non esiste.
E così anche in Polveri nell’ombra ho trovato che non fosse una circostanza fortuita trovare proprio nel cuore, nel centro della sezione in versi, Amanti, dove c’è tutta quella sensualità-erotismo di cui è ricca la raccolta:
../Inseguo la pelle, il sudore, il tuo profumo/che tra le cosce evapora al mio tocco/..
../Ogni sussurro ti avvolge nel sogno/e mi componi realtà fuori dal mondo.(pag.35)
L’ultima parte titola NUOVO REGISTRO.
Leggo sul dizionario alla parola “registro”:
-Raccolta di annotazioni, quaderno di vario tipo in cui si scrive ciò di cui si vuole avere un’attestazione che si serve di un livello e stile espositivo a secondo del contesto-.
Infatti le pagine che concludono il testo sono in prosa poetica, dove anche la scarsità dell’uso degli articoli, con sostantivi incisivi, contribuisce ad avvolgere i corti brani in suggestioni enigmatiche e misteriche. Sicuramente criptica la prosa rispetto alla poesia avvalorata, pur nel verso libero, dall’armonia musicale spesso regalata dall’uso dell’endecasillabo.
Molto bella e significativa la chiusa di questo straordinario libro dove si celebra, con dolce sofferenza, la Vita nella Morte: Lascio riposare la mente ad occhi chiusi nello stupore di un fremito che cerca ancora di aggrapparsi alla vita.
Mi ha fatto tornare alla mente la frase che mi disse, diversi anni fa, l’allora novantenne pittore Francesco del Drago - l’inventore del rosso freddo e autore di straordinari, anche per dimensione, trittici astratti in acrilico dai colori che, in un turbinio di accenti, si ricompongono nell’unità della meraviglia -. Ecco l’anziano artista così si espresse:
- Non basta un’intera vita per recuperare lo stupore che avevamo da bambini -.
Antonio Spagnuolo lo ha recuperato quello STUPORE e noi lo ringraziamo.
LUCIANA VASILE
(16 maggio 2020)

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