SEGNALAZIONE VOLUMI = LUCREZIA MAGGI
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Lucrezia Maggi – Indelebile / Cose di noi e sanguinamenti sparsi (Controluna Edizioni di Poesia) 2018 - Pagg.50 - € 9,90
La Maggi percepisce poeticamente qualcosa che si muove aldilà dell’aspetto materiale, di consistente, che sfugge dalla evidente carnalità per caratterizzare un flusso passionale nelle vene.
Ecco allora che la curiosità lega parole non solo da leggere, catturati da un’impressione dannatamente amorosa, in preda a un tormento che arreca dell’inadeguatezza a fior di pelle ma senza annullare la cortesia insita a gesti prossimi a un ritrovarsi.
“A te che sai
a te che più tra tutti mi sei simile”.
Alla lettura di queste poesie viene bandita la passività, i componimenti si rinfrescano in ragione di un contributo istantaneo, del tutto amichevole.
Capita molte volte che la vita si manifesti di colpo, e nel caso di Lucrezia avviene dovendo soddisfare la voglia di poetare ogni cosa che le stia a cuore.
Del resto serve pazientare per approdare dappertutto, e rasserenarsi in definitiva, cioè sapendo sognare per far sì che si appurino delle riconoscenze spontanee.
Il rumore insito allo Spirito fa venire delle buone idee, e trame di nuove storie si sviluppano, come dei baci lesti a convincere soggetti da vivere lungi dalla crudeltà, avendo modo di bonificare i paesaggi del cuore.
Lucrezia è abile a constatare delicatamente qualcosa che non va nelle persone a lei care, difficile da inquadrare se non si coglie dell’amorevole reciprocità da un dissolvimento decelerato, da una dimensione che si ripercuote umanamente nel profondo.
“Frantumarsi emotivo di animi
contro muri di gomma sofisticata”.
Spente le luci, soltanto una coppia di vite può narrare di un amore da rendere prima o poi incondizionato.
Per la lettura di questi versi ci si fa tesoro di una condizione angosciosa.
“...Perché quando scansiamo
il destino
abbiamo nostalgia di destino?”.
Rimane unicamente il fatto d’assaporare per intero un istante, visto che non ci sono persone che c’intendano a meraviglia, pervase da intrighi inutili, completamente invalidanti.
È come se fossimo condannati all’ingenuità, indotti di conseguenza a comprendere quello che serbiamo, e magari in un gioco di sguardi che allenti i nervi della poetessa.
La passione riempie un ideale d’uguaglianza, coperto da debolezze da esprimere senza far rumore, schiarendo piuttosto l’intento di sapere qualcosa per oltrepassare limiti sfiancanti, seppur sia molto probabile che le diversità verranno sempre fagocitate per della pura curiosità.
La vita compie dei giri folli ma si fa notare, tanto vale convincere chiunque ci capiti a tiro impugnandola senza addolorare, specie in riguardo a delle forme d’amore sconvolgenti, e cioè illuminanti nonostante la verità non si lasci determinare.
“… la ragione vacilla
in buco nero …”.
Urge della continuità, a costo di toglierci ogni cosa di dosso, alla ricerca dell’ispirazione… come degli esseri viventi al microscopio, che, indifferenti al carico di nutrimento che trasportano, puntano indefessi a uno scopo!
Negli abissi del sempre sprofonda un’illusione composta da astri e sogni; prossimi alla notte il tacere diventa languido catturando l’umanità costretta così a riscontrare la propria passività.
Il senso della vista che andrebbe svuotato sembra invece accogliere la decadenza di una riflessione ritoccabile circa esperienze che si rivelano negative, dati dei sentimenti non più infrangibili.
“… fuori dal cerchio delle cose,
sottraendosi all’obbligo
dei teoremi
e
delle forme armoniose
imposte”.
In un riflesso di luce assolutamente relativo si manifestano rette vie, esistenze ch’è impossibile incrociare, e prevale una memoria impossibile da ripulire, a scandire l’immensità di qualsiasi debole inganno.
Il cuore è delicato, occorre averne cura per tornare a divertirci in una maniera sopraffina, senza rinunciare mai all’ascolto dei suoi battiti, per rinnovare il buonsenso indispensabile se si vuol essere felici e ritrovare la memoria stavolta complice, per effetto della luce del Sole.
Secondo la Maggi con la forza di volontà nessuno può soffrire un destino segnato, chiunque è in grado di elaborare una novità per gli altri, e facendosi sentire.
Ora come ora lei deve abilitarsi definitivamente sistemando dei pensieri dentro di sé, dopo che per tanto tempo è stata dietro a termini e figure non ottenendo risultati, ma come se si trattasse di una vocazione quella di cogliere un senso di vuoto, fissarlo e restarne attratta per paradosso.
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VINCENZO CALO'
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