martedì 29 giugno 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = BAGLI & PICCINNO


**Elisabetta Bagli & Claudia Piccinno : “Versi al crocevia” – ed. Dunken – 2021 – pagg. 88 – s.i.p.
Affascinante duetto redatto, in contemporanea versione spagnola, nel sottile invaso di cristallo che appartiene alla poesia proiettata nell’esistenziale. Due abili poetesse intrecciano, alternandosi piacevolmente, i propri testi tessendo in un continuo canto il miraggio che la chimera cerca di offrire al quotidiano.
Lo stile uniforme rende accattivante il susseguirsi del ritmo, che a tratti si innalza in uno sfarfallio di accenti e a volte si adagia nel trascinarsi della parola. Parola sempre attenta al pensiero dominante che affonda nei sentimenti più segreti e accarezza le melodie della sinfonia umana.
Elisabetta Bagli ci trasporta in una morsa che appartiene al destino, tra fortuna e libertà di amare, tra livide illusioni e probabili speranze, tra la fatica che scuote ed il mostro degli ingranaggi, tra le forze misteriose che sfuggono e quegli ideali che si nascondo nell’immaginazione. Quasi una preghiera mostra inflessioni: “Ho bisogno di poesia,/ di carni lacerate/ di caldi e lunghi abbracci/ e anime innocenti,/ di vite controvento,/ di amore vivo e vero/ e ali per volare/ verso terre di fuoco/ che mai saranno mie.”
Claudia Piccinno accenna ai messaggi subliminali che possono agganciarsi alla nostra mente, nella tremante visualizzazione di un semplice bip, o tra l’inganno delle promesse nello smalto di un tempo che sorride ai barlumi di tenerezza, sperimentando alcuni temi con passione quasi scientifica (“Davide è il tuo nome” - poesia dedicata a un bambino affetto da autismo). A volte la nostalgia e l’attesa decretano il senso del fallimento o della rovina, ma specularmente nel sogno l’amore e la sollecitudine diventano pilastri massicci, scalini di marmo, in allarme incessante capace di lenire l’inerzia di un processo negativo.
Allora il canto diviene più sereno: “Ho letto nei tuoi occhi/ l’alfabeto che cercavo./ Ho sentito nei tuoi pugni/ la forza dei miei passi/ per arrivare lì/ in quel preciso istante/ dove tu eri arrivato per me.”
Degno di attenzione l’impegno nel tradurre ciascun testo, lasciando inalterato ogni più nascosto significato ed imprimendo quella musicalità necessaria affinché la poesia rimanga costantemente melodiosa.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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