SEGNALAZIONE VOLUMI = LINO ANGIULI
**Lino Angiuli : “Poesie vegetali/ Green poems” – Edizioni di Pagina – 2021 pagg.144- s.i.p.
Già nella sua passata produzione Lino Angiuli aveva caratterizzato la sua poesia nel senso di una strana ed avvincente attenzione alla natura, madre natura, sempre vigile agli incantesimi che il prodotto materiale del creato offre al ritmo quotidiano. In trama linguistica ritmico-modulata, con una vena meditativa intelligente e coinvolgente, egli raccoglie ed aggiorna ulteriormente quelle poesie che sembrano sbocciare da un sub-conscio da esplorare, un confronto melodico con la realtà tutta espressa in visioni oniriche.
Un conto approfondito di versatilità, nel suo ingegno policromatico capace di sedurre il lettore per un impegno penetrante di riflessioni proposte a tratti come prove di ricerca e di immersione, attento a non lasciare nulla al caso anche se il dettato appare stravagante ed esplosivo. Si traccia un armonioso soliloquio protagonista assoluto di una testimonianza che accompagna i versi nella musica di un racconto dalla misura breve.
Ogni verso ha una sua propria aggressività nella strutturazione che aggiorna continuamente espressioni e tracciati, mirati alla trama linguistica meditativa e intelligente.
“Questa selezione antologica, questo volume ricognitivo – scrive Maria Rosaria Cesareo in prefazione- come del resto l’intera produzione poetica di Angiuli, è sostanzialmente un’immersione nella madreterra, una vera e propria dichiarazione d’amore e d’intenti, reale e simbolica, che da sempre l’uomo, il poeta, il figlio rivolge a una Terra dalla forte personalità e dai connotati naturalistici che ne fanno una delle perle del Mediterraneo: la Puglia.”
Elegante e prezioso volume curato dal Consiglio Regionale della Puglia, con testi a fronte in inglese, tradotti magistralmente da Barbara Carle, la quale stila anche una esaustiva prefazione, sottolineando che “La poesia di Lino Angiuli unisce elementi di pastiche, satira menippea, insieme ai suoi modi carnevaleschi. Con questo intendiamo dire che il suo lessico mescola parole e termini alti e bassi. Usa gergo, frasi idiomatiche, parole del suo dialetto pugliese, dal latino, greco, arabo e altre lingue.” Giusto per far comprendere che il lavoro di traduzione è stato oltremodo laborioso.
Bombardamento continuo soprattutto nell’ambito del significante, in un circuito specifico che accarezza la tradizione sapienziale, la speculazione filosofica, il contrasto verbale, come formule e parole magiche.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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