martedì 22 febbraio 2022

POESIA = FRANCESCA LO BUE


**SCIENZA OSCURA -nota della professoressa Rosa Rempiccia**
**Francesca Lo Bue ci propone in "Scienza Oscura" un'alchimia di simboli da decifrare. Non è un caso che il testo compaia nella plaquette Poeti nelle lingue del mondo a Roma, breve raccolta di poetesse bilingui che vivono nella Capitale.
La nostra autrice spesso fa, nei propri libri, l'accostamento libro-mondo, parola poetica unificatrice di realtà distanti, come distante è la patria-lingua che nella doppia produzione spagnolo-italiano tenta di recuperare.
Scienza oscura è una poesia potente e fortemente ispirata, ricorda le profezie delle antiche sibille i cui oracoli erano scritti sulle foglie. Qui le giare di un pozzo, umanizzate, chiedono acqua intonando un'elegia al crepuscolo. Una logica, che c'è ma non si vede, permea questa natura, un creato regolato da numeri di giustizia. Anche le pietre prendono vita e aspettano. Aspettano il sussurro della poesia contenuta nel libro sparpagliato della vita.
Si noti che le pietre sono un elemento ricorrente nell'affollata fantasia delle poetessa che di frequente nei componimenti inserisce richiami dotti a gemme, animali rari, fiori, piante, quasi a rendere le proprie poesie una stanza delle meraviglie fatta di parole. Quali parole?
In Scienza oscura esse possono essere chieste ai dimoranti nell'oscurità della terra. Abbiamo dunque il buio che ci porta la luce, gli esclusi e gli estromessi che offrono forza, sapore e sapere di realtà.
In definitiva la poetessa ci sta ricordando che la natura non parla con una grammatica umana, non ha lineari rapporti tra significante e significato; vive al contrario di simboli destrutturati che possono far riemergere solo verità effimere, inconsistenti, non perché concretamente tali, ma perché solo superficialmente accessibili alle nostre limitate capacità, se non sostenute da un'adeguata spiritualità, limitate come quelle spighe sgranate dal sole con cui la poesia viene suggellata.
"Scienza oscura"
Prima che oscurità sia,
nel crepuscolo del sole,
l’elegia si stacchi dal pozzo
e le giare chiedano acqua.
Cos’è il sole di ogni alba?
Cos’è l’acqua del torrente e la freschezza della fonte?
La pienezza di uno sguardo fugace e inquieto.
Che cos’è il creato in consistenza?
Un numero di giustizia,
la chiave di un fascio di fragranze nel disegno di un nome sublime,
il sigillo di uno scongiuro di ferro
che acquieta l’ombra fugace di un corpo fragile.
Qual è il luogo consistente nella durezza delle fondamenta?
L’alba è sempre la prima, l’unica, la stessa.
Di che t’occupi?
Della scienza oscura del libro sparpagliato,
con la poesia nelle sue parole,
del salice al confine della città,
di quel padrone senza faccia
nascosto tra i ripieghi degli alberi.
La pietra aspetta.
Chiedere a loro,
a quelli che dimorano nell’oscurità radicale della terra,
la forza, il sapore e il sapere nel tempo breve.
Per ciò chiedo.
Come servo senza obolo
scendo nella pioggia feconda ch’è sussurro di pace.
Come sole irruento nelle spighe che sgranano.
*
"Ciencia oscura"
Antes que la oscuridad sea
y la endecha se desprenda del aljibe
y las jícaras pidan agua,
¿Qué es el sol de cada alba?
¿ y el agua del torrente y la frescura del manantial?
La plenitud de oro de la mirada fugaz.
¿ qué es lo creado en consistencia?
Un número de justicia,
la clave de un haz de aromas que dibujan el nombre sublime,
el sello del conjuro de hierro que aquieta la sombra fugaz
del cuerpo endeble.
¿cuál es el sitio consistente con dureza de fundamento?
El alba es siempre la primera, la única, la igual.
¿De qué te ocupas?
de la ciencia oscura que brota del libro desmigajado
con la poesía que está en las palabras,
de ese sauce que está confinante la ciudad,
de aquel dueño sin rostro escondido
entre los pliegos de los árboles.
La piedra espera.
Pedir a ellos, a los que están en la oscuridad radical de la tierra
la fuerza, el sabor y el saber en el tiempo breve.
Por eso pido,
como siervo sin óbolo.
Desciendo en la llovizna fecunda que es susurro de paz,
como sol irrumpente en las espigas que estallan.
*
Francesca Lo Bue

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