POESIA = EMMA PRETTI
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"Frittelle e Carnevali"
Io sto coi carnevali
che strombazzano
negli assaggi di primavera,
instabili come aquiloni
insufficienti alla speranza,
solo gioiosi nel baillame
di sole e colori.
Un’allegria mal riposta
in giornate che si sprecano
perché sanno di non avere
altro merito che l’intensità
di tramonti veloci.
Un volo di effimere sullo specchio
scuro dell’acqua rincorre
schiamazzi che si perdono
sopra la corrente e il brivido futile
di una piccola luna.
Si assapora l’effetto dello zucchero
su una frittella scoppiettante
- non tutti sono destinati
a raggiungere grandi obiettivi.
***
"C’era una volta"
Una volta il mondo era semplice
E la semplicità altrettanto difficile
Da comprendere.
Dura da spingere pedalando
Sopra una bicicletta
Pesante da aggiungere sul carro
Sopra l’ultima balla di fieno.
Attenta e colorata
Non chiedeva poi molto
A un ballo, a una risata.
L’astrazione per la favola
La verità nella terra.
Raramente si concedeva
Il miracolo di una visione
Teneva chiusa nella preghiera
Ogni spiegazione.
Un bel giorno si è alzata
E si è scoperta vecchia:
Ha smantellato il giardino
Messo via i vasi dipinti,
Gettato i fiori veri e quelli finti.
Alla fine si è decisa:
Ha venduto la casa al progresso
Chiuso a chiave tutti i suoi accessi.
E adesso
Cosa possiamo dire noi
Che siamo sempre depressi?
***
"Il rimpianto di una sconosciuta"
Di lei nulla si sa,
come del gatto che scompare dietro la siepe,
la porta che non riesci più a trovare
ma giuri che prima stava lì
e non smetti di cercare:
gradini con orme di sale, cortili
finestre sui prati, alberi dei sospiri.
Stupida - qualcuno dice,
perché sbaglia sempre la presa
ma quando cade rotola sulle nuvole
con suprema resistenza.
Gravità e lievitazione
forse la sua unica vocazione
per intraprendere la strada
dell’esperienza,
nella più completa ignoranza di sé,
delle tagliole, della sabbia
lasciata cadere a pioggia sulle acque
del tempo che va perso:
una rotaia che fugge senza tornare.
L’onda di notte,
spazza la spiaggia continuamente
ruba perle che nessuno riprende
- perché non si è giovani per sempre.
***
"Immagine a sorpresa"
Lascia che piova –
Immagina che piova
su ogni singola foglia
di una foresta attenta,
e il fogliame risponda
con movimenti elastici
e sonori.
Immagina che i timbri
si moltiplichino incalzanti
ma limpidi al punto da
distinguere se lo stelo
dell’arbusto oscilla in libertà
o percuote il vicino
suscitando una risposta
pronta e sagace, a tono
e in armonia.
Immagina che l’orchestra
lieviti in verticale modulando
sonorità percussioni e cantabili
a non finire, ritornelli intricati
spezzati e ripresi in tonalità diverse
e poi scrosci a terra
con balzi e saltelli tinnanti,
si divida in rivoli fantasiosi
tutti diretti verso il ruscello
che scorre veloce al tuo fianco
con quel brivido d’acqua
gonfio di sussurri e chiacchiericci,
la superficie confonde il tuo occhio
con luminosità e riverberi specchiati
mentre ti vedi passare dentro una vetrina
- e non ti riconosci.
***
"Notturno fiorito"
Un profumo di fiori notturni
accompagna la passeggiata del cane.
E’ tutto grazioso:
il suo zampettare soddisfatto
l’asfalto tiepido, l’aroma di corolle
che affiorano nell’aria senza toccarsi;
il buio le scompone in nomi difficili
da afferrare
Tutto delizioso e incerto
come tremito di foglie
che la serenità raccoglie
per ornarsi di un fremito.
=
EMMA PRETTI ***************************************************
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