martedì 20 maggio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = NICOLETTA NUZZO


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Nicoletta Nuzzo: “Imprevista” – Ed. Rupe mutevole- 2022 – pag. 84 - € 10,00
Un tono vibrante e nel contempo pacato scorre fra le pagine che si rincorrono come in un carosello di pensieri e dettati, per una sincerità che cerca il rapporto delicato fra profondità culturali e fragilità dell’essere.
“Da imprevista, o delle risonanze ritrovate, della prima Sezione si scorre fino alla seconda Sezione, Rupestre o dell’istinto per il segno dove il graffito/parola è risorsa ineludibile dell’umano “mancante di essere” e per questo sempre alla ricerca di una forma che è il bene, il sapere dell’anima, la piena umanità.- così scrive nella sua prefazione- Rupestre sono le righe dei millenni che portano l’impronta degli occhi stupiti, il cuore in gola come una lucertola inseguita, è trovare il verso giusto allo sbieco, è l’anima che muove le molecole, sentire stellata ad ogni istante il fruscio della vita, è stata la pazzia di pensare che tu volessi me, sono i flutti che depongono creste infatuate, il piccino e smemorato elettrone che ripete l’orbita, è Miner va che provoca i desideri e persiste nel dono dell’inquietudine, il gemere del perchè inarrestabile silente e in sottovoce. Rupestre è l’azzardo maestro delle donne.”
Sembra quasi un racconto, scandito in numerosi fotogrammi che descrivono momenti di scoperte immaginarie o approcci carnali nel quotidiano. Un susseguirsi di quadretti colorati ed ammiccanti per tornare silenziosamente all’essenza della vita, con le braccia sicure del pensiero.
I personaggi che si affacciano tacitamente hanno il pregio della corposità palpabile:
“in un improbabile cappotto
uscito dalla fantasia di mia madre
e con altrettanto improbabile cappuccio all’uncinetto
inanellato dalle sue mani senza posa
arrivavo davanti alla vetrina illuminata a festa
il presepe già apparecchiato
la carta blu a stelle come cielo
e oltre la stella cometa
lei Nume Elfo remoto e onnipresente
con gli occhi neri neri che non ti mollavano un attimo
io rotonda come una mela rossa e lucida
dove ti potevi specchiare.”
La poetessa si denuda e ricama improvvisazioni del simbolo o riflessi di memorie per questa vita che scorre come un fiume ed ogni cosa è soggetta a continui cambiamenti che riescono a dare un senso profondo del vivere, nella sua bellezza e nella sua eleganza, nel suo sapore incerto o nella inconsapevole magia del sogno, o nell’allegro farfuglio del richiamo.
Scrittura elegante, ricca di richiami culturali e attenta alla ricerca del vocabolo, per versi che si alternano graziosamente tra il classicheggiare ed il rinnovare.
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ANTONIO SPAGNUOLO .

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