venerdì 26 settembre 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = ELEONORA BELLINI


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Eleonora Bellini: “La metamorfosi del fungo” – ed. Macabor 2025 pag. 58 - € 13,00
Quasi come indovinello il titolo ci raggiunge con un sottile sorriso per invitare il lettore ad indagare circa i fingimenti o i cambiamenti di un organismo, né pianta né animale, che è capace di nutrirsi di sostanze organiche assorbendole dall’ambiente.
Così, ben numerate da uno a ventuno, nella prima sezione del volume, le poesie intrecciano un percorso che illumina sapientemente l’agire umano, tra effimerità e saggezza, tra illusione e riconoscimenti, tra scontri ed impegni, tentando di scoprire quel respiro sottile che si agita vertiginosamente tra l’amore e la morte.
“Lì tra l’erba, ai piedi del tronco/ raschiato dalla lama/ degli anni e dalla fame/ delle larve, un gruppetto/ di funghi se la conta:/ come sarà il tempo e quanti giorni/ di rugiada e quanta siccità e il nostro/ ombrello siamo noi. Pur/ liberi, abbiamo il nome e un numero/ tatuato sul gambo o impresso/ nella carne. La vita è una faccenda/ di angoli e di numeri, di conche/ d’acqua e di aridi interstizi, a volte/ i sole e vento e di silenti lune.”
Pennellate variopinte che risplendono tra foglie e tetti, anche quando i ricordi si affacciano prepotenti per riallacciare l’esilio dimenticato e sorpreso.
“Nella seconda sezione – scrive Elisa Nanini nella prefazione- il conto ricomincia, si rinnova, ma trascina un segno di dolore indelebile all’interno della danza del tempo.
L’atto artistico viene interrogato nel profondo, si accusa un vuoto: per appendere i versi “mancano chiodo e martello/ (e forse pure il muro).” Le poesie rintoccano con numeri che hanno perso consistenza verbale, sono testimonianze mosse dal soffio di ricordi e future assenze.”
“Qui c’è ancora chi pensa che la luna/ ci guardi di lassù/ e se c’è l’ecclissi strizzi l’occhio/ ai furbi e ai buontemponi d’ogni specie.”
La continuità di queste composizioni si esprime nel desiderio di obbedire ai principi della spontaneità, nel gusto dei salti, nelle decantazioni del ritmo, nella mediazione degli opposti, nella sorpresa del simbolo, con una scrittura amalgamata e corposa.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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