martedì 6 marzo 2012

Poesie = Giordano

Le sorgenti
Riecheggiano attraverso gli anni
i rumori del passato sommerso.
Acque svelte e pure,
riempiono svelte
gli orci dei contadini sudati
sotto il sole delle campagne,
lo sguardo all’aratro e alle figliuole;
le mani rosse come la terra dei campi,
lo scricchiolare delle carriole.
Anche le donne accorrono
agili alla conca naturale,
saltano sulle asperità
dei visi delle madri, rughe di Puglia.
Le giovani spose, con tonfi regolari,
sciacquano via la prima notte di nozze,
la sera precedente era finita presto,
quando la luce dietro le persiane
si era spenta prima,
il bianco candore delle lenzuola,
pulizia sorgiva sotto occhi
partecipi e bocche chiuse.
E pulizia delle anime della gente,
si confessa sommessa,
acqua corrente, pensieri e parole
di genitori e di prole,
insieme, i ragazzini
in là guardano al mare,
saltellano sugli scogli,
scrutano in basso, cercano i granchi.
Le donnine si bagnano le gonne.
Dal cuore della terra
l’acqua continua a parlare,
il popolo si accorda e canta,
canta storie e sorprese,
la vita del “tristu Furese”.
*
Autunno
Su questa altura, completamente sola,
l’estate non dura.
Gli alberi fanno leggeri lamenti
il sole declina
lungo la sua linea,
l’orizzonte delle attese,
del mio attendere stanco
guardando su, fino alla cima.
Ma l’universo intorno decade
come intonaco invecchiato,
a terra le cose scrostate,
la durezza di una noce che precipita
e batte a terra,
un colpo secco sulla radice intirizzita.
Assisto muta al crollo della vita
sotto le sue mura.
*
Un’altra idrografia
Sussurra l’acqua
gocciolando alla grondaia.
Uno scricchiolio legnoso
risponde, resiste tra fitte corde di pioggia.
Giunge all’orecchio,
continua il ticchettio dei tetti,
lo scroscio delle pozzanghere
sovrabbondanti.

Sul mio viso c’è un’altra idrografia,
più silenziosa delle altre.
*
Federica Giordano
*
Federica Giordano è nata a Napoli nel 1989, si è laureata in Germanistica presso la facoltà di Lingue e Culture Moderne di Napoli.
Ha pubblicato due raccolte poetiche: Nomadismi (il filo - 2008) e La parte che ti ho affidato (Boopen Led - 2011). Ha presentato le sue raccolte in diversi ambiti, tra cui il Festival della Letteratura di Narni.Nel 2009 pubblica il testo in musica Favola di Mezzanotte (Ediz. Musicali Allemanda), musicato dal compositore G. Mancusi. Collabora a periodici di varia cultura.

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3 Commenti:

Alle 7 marzo 2012 alle ore 06:16 , Blogger C.L.A. - Circolo Letterario Anastasiano ha detto...

Non c'è che dire: è effettivamente una poesia forte e dolce nello stesso tempo, intrisa di colori e di sapori, molto coerente alla terra intesa come un tutt'uno di materia-anima-corpo-spiritualità-sentimento. Federica Giordano, con un linguaggio che non utilizza artifici e sperimentalismi insistenti, attua un ritorno al canto del mondo e della natura, della persona e dell'amore universale, e lo fa con un dettato altamente poetico, da tenere in alta considerazione.
Con i miei più affettuosi complimenti, brava!
Giuseppe Vetromile

 
Alle 7 marzo 2012 alle ore 06:31 , Blogger Federica Giordano ha detto...

Grazie, sono felice di queste parole :)

 
Alle 7 marzo 2012 alle ore 13:46 , Blogger lory ha detto...

La mia anima reagisce con un'esplosione di emozioni alla tua poesia...un risveglio che mi dà un'immensa gioia di vivere le piccole cose...le parole creano immagini di vita...è meraviglioso (riesco persino a sentire lo scricchiolio legnoso.. o delle carriole...)!:-))))))

 

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