POESIA = ROBERTO MOSI
Il Fiorino -
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"Si apre il prossimo 8 febbraio a Bologna, a Palazzo Fava, la Mostra “L’età d’oro della pittura olandese”. Al centro della Mostra, come noto, “La ragazza con l’orecchino di perla”, il capolavoro del pittore Vermeer. Si propone di seguito una poesia che celebra l’arte del pittore, nelle composizioni dedicate all’interno delle case e al paesaggio della città di Delft, dove nacque e lavorò Vermeer".
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"Per la ragazza con l’orecchino di perla"
Lontano il rumore barocco,
le trionfanti tentazioni
dall’assorto pittore di Delft.
Vive una religiosa atmosfera
castamente medievale
bagnata del silenzioso
azzurro mistero della morte.
Cattura l’attimo del trapasso
rende eterno il fare quotidiano
lo sguardo trepido, fuggevole
il luccicare della perla. Il raggio
intenso del sole immobilizza
l’aneddoto del giorno
rende imperitura l’apparenza.
Ossessiva conquista del bello,
paesaggi, angoli della casa,
sottile dubbio sulla realtà
nascosta dalla precisione
dei dettagli, da un ossessivo
immergersi nel colore della luce
nella trama del silenzio.
La mutevole luce degli alti
cieli ventosi d’Olanda
respira di metafisica fissità
unisce il tempo, lo spazio
incontra la striscia delle case
di Delft, contrappunto
alla vastità del cielo nuvoloso.
La luce disegna chiaroscuri
riflessi d’acqua nel bacino
presso la striscia di sabbia:
il primo piano nell’ombra,
nel grigio della nube più alta,
lo sfondo dei tetti illuminati
interrotto da torri, campanili.
“La stradina” selciata di Delft
porge il silenzio del cortile
nella luce del cielo nuvoloso
sui tetti degradanti delle case
sul colore rosso dei mattoni
sul bianco animato dei muri
inciso da figure affaccendate.
La luce illumina la donna,
il bianco assoluto del latte
versato nella ciotola sul tavolo,
la fascia azzurra sui capelli.
La luce incontra il colore,
il vero diventa metafisico
diviene forma immutabile.
Ci osserva la fanciulla, volto
di tre quarti, lo sguardo liquido,
labbra socchiuse. Indossa
una veste gialla, dal turbante
azzurro scende una fascia
all’orecchio la perla, la perla
a goccia, riflessi opalescenti.
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ROBERTO MOSI
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Roberto Mosi vive a Firenze, è stato dirigente per la Cultura alla Regione Toscana. Ha pubblicato nel 2013: Concerto (Gazebo) che comprende “Concerto per Flora” e “Sinfonia per Populonia”; il saggio Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a Parigi (Ed. Il Foglio). In precedenza, le raccolte di poesia: L’invasione degli storni (Gazebo 2012), Luoghi del mito (Lieto Colle 2010), Aquiloni (Il Foglio 2010), Nonluoghi (Comune di Firenze 2009), Florentia (Gazebo 2008). Nella Collana LibriLiberi di www.a.Recherche.it sono presenti gli eBook: Nonluoghi, Aquiloni, Itinera, Sinfonia per Populonia, Florentia. Recensioni sulle opere dell’autore nel sito www.literary.it. Ha realizzato mostre presso caffè letterari e biblioteche sul rapporto fra testo poetico, immagine fotografica e pittura. E’ stato assegnato il primo premio “Villa Bernocchi” 2009 (Verbania) per l’opera L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Mosi è fra i redattori di Testimonianze, rivista fondata da Ernesto Balducci. Fra gli articoli: “Il paesaggio fra poesia e memoria” (2002), “Dino Campana” (2004), “Gli angeli sulla Cupola di Berlino” (2004), “Mario Luzi, la tensione verso la semplicità” (2005), “Da quando Modugno cantò volare” (2007). Cura i Blog www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it . Riferimenti: r.mosi@tin.it .
1 Commenti:
L'essenziale" visto nei particolari. L'"umiltà" per essersi soffermati su quei dettagli con l'intento di capire. Un tentativo d'avvicinarsi a qualcosa che superi la stessa verità immaginata dall'artista. Bellezza che si aggiunge ad altra bellezza e tutto diventa arte che affascinandoci ci trascende. Complimenti.
Mirka (Bianca 20079.
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