giovedì 26 ottobre 2017

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO



“Palpebre”
Ho gli occhi di mio padre , le palpebre socchiuse
nel crepuscolo grigio che si increspa,
un’opaca dolcezza che a volte seduce
a volte bruscamente cancella una carezza.
Superato i suoi anni ora conosco la cenere
che annulla i profili e fuori dell’ora
rende inaudibili le sillabe a fior di labbra.
Tranne i colpi che a tanto caro sangue
segnava nei suoi tratti nulla rimane
e ancora la candela consumata
rifiuta le preghiere indiscrete.
Cerchio perpetuo che non riesce a fermarsi,
segnato dall’avvicendarsi del ricordo,
e rompe nel mio petto ad una ad una le costole
con i silenzi cuciti alle pareti.

*

“DEMONE”
Soltanto una figura , intarsiata,
un solo momento nel tenero candore d’uno sguardo,
poi il tremore d’una vita nella pausa scomposta,
fragile meraviglia,
che rimane nel vecchio disegno delle mani.
Inutile sorprendere di luoghi nel dramma di uno scatto,
inventare illusioni che riaccendono
l’ultima trasgressione,
mentre si frantuma la passione una volta ancora
offrendo proprio in un sussurro
il demone scarlatto.
*

“MISTERO”

Nel muto scorrere delle pietre si infosserà l’orizzonte,
dagli artigli appuntiti, per decidere finzioni
dell’arte , perenne irrisione di esperienze.
Per ghermire sospiri oggi ritorna la minaccia
beffarda e goffa, quasi tentazione
di un lieve peccato da eseguire
deludendo l’incerta fede dei bianchissimi lini.
A ritroso sull’orlo vaghiamo al mutamento,
arretrando nella luce di un giorno molto avaro
e tra le mani il tepore di un corpo ,
cancellando possessi .
Ecco il mistero che sfiora le apparenze
ed intreccia progetti.
Ora si può anche vagare con furore
al desiderio di dolcezze invecchiando nei ritmi.
*

"RICORDI"

Entrava la notte d'estate
senza gli scherzi della luna
e potevi ancora cercare nei sogni
rincorrendo le immagini sbiadite,
il susseguirsi dei segreti , le parole non dette,
contro le fratture del tempo.
Ai tuoi capelli le dita in semplice carezza
per incurvare le forme della tua simiglianza.
"Non stringermi" - dicevi - "mi piacciono
le speranze della tua voce,
l'inabissare dei dubbi,
richiamare le gemme della tua nudità."
Ora succhio al bicchiere dei gIorni
l'inconsapevole inconsistenza dei sorrisi,
imprudente nella scelta degli anni,
e la malinconia ritorna dai colori.
Quell'angolo di mondo che ci apparteneva
raccoglie la mia solitudine,
mentre ancora trasparenze incidono
le ciglia profonde dI ricordi.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

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