mercoledì 15 agosto 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE URRARO

Raffaele Urraro – "Le forme della poesia"- Ed. La Vita Felice – Milano – 2018 – pag. 227 - € 18,00

Raffaele Urraro, l’autore della raccolta di saggi critici che prendiamo in considerazione in questa sede, è nato nel 1940 a San Giuseppe Vesuviano dove tuttora vive e opera. Dopo aver insegnato italiano e latino nei Licei, ora si dedica esclusivamente al lavoro letterario. Giornalista pubblicista, collabora come redattore alla rivista di letteratura e arte “Secondo tempo” diretta da Alessandro Carandente. Suoi interventi critici con saggi e recensioni, sono presenti anche su altre riviste. Ha pubblicato numerose opere di poesia, saggistica, cultura popolare e studi latini.
"Le forme della poesia" include una presentazione di Rita Pacilio ricca di acribia intitolata "La poesia è un monologo che svela la vita", alla quale segue una nota di Urraro..
Il testo è strutturato in saggi che trattano ognuno approfonditamente ed esaustivamente un singolo libro di ogni poeta antologizzato e agli stessi saggi seguono delle poesie di ogni relativo autore.
Urraro così per ogni singolo scritto relativo ad un volume supera di gran lunga le dimensioni del genere recensione e arriva a scrivere per ogni libro un vero e proprio saggio di notevoli dimensioni approdando a un tipo di analisi veramente rara nel panorama letterario italiano contemporaneo.
Gli autori antologizzati sono in ordine alfabetico Lucianna Argentino, Pasquale Balestriere, Matteo Bonsante, Franco Capasso, Domenico Cipriano, Floriana Coppola, Mariastella Eisemberg, Luigi Fontanella, Rubina Giorgi, Claudia Iandolo, Eugenio Lucrezi, Rossella Luongo, Ketty Martino, Cinzia Marulli, Giampiero Neri, Rita Pacilio, Gerardo Pedicini, Raffaele Piazza, Anna Ruotolo, Antonio Spagnuolo, Rossella Tempesta, Giuseppe Vetromile e Salvatore Violante.
Nell’impossibilità in questa sede di realizzare un’indagine compiuta sugli scritti su ogni singolo poeta incluso ci si soffermerà sulla ricerca del senso dell’operazione compiuta da Raffaele prendendo spunto anche dalla sensibile e acuta presentazione di Rita Pacilio al volume nella quale la poeta parla anche del significato della poesia e della sua critica in generale.
La Pacilio si pone le seguenti domande relative al poiein poetico: come leggere un testo? La poesia svela la produzione letteraria o la vita del poeta? Inoltre, riferendosi all’applicazione reale nell’ambiente culturale afferma che risulta propositivo ed educativo il lavoro di Raffaele Urraro, un testo catalizzatore composto da più voci poetiche, dalle diverse variabili psicologiche su autori provenienti da differenti aree geografiche, che interpretano la vita analizzandola e attraversandola in un atteggiamento visionario soggetto – oggetto – fine – mezzo.
Alla seconda domanda che si pone la Pacilio si deve rispondere che la poesia, per quanto la poesia stessa è un fatto elusivo e tutto in poesia, come affermava Maria Luisa Spaziani, è presunto, svela la vita del poeta perché come affermava Goethe la poesia è sempre d’occasione.
Certamente la poesia non restituisce l’esistere tout-court del suo produttore in nessun caso, ma, anche per lo scatto e lo scarto biologico di chi la scrive è sempre una testimonianza peculiare della sua sensibilità e del suo approccio alle cose.
La poesia viene da profondità assolute e affiorando in superficie, quando è di qualità alta, come nel caso dei poeti qui antologizzati, diviene salvifico esercizio di conoscenza.
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Raffaele Piazza

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