martedì 27 novembre 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = KETTI MARTINO

Ketti Martino : “Il ramo più preciso del tempo” – Ed. Oèdipus – 2018 – pagg. 96 - € 12,00 –
“ascoltare il fermento dei crepacci” suggerisce in un verso la poetessa , quasi un invito a scandagliare silenziosamente nel profondo del nostro subconscio per ritrovare quelle ondulazioni che comprimono il pensiero ed esplodono improvvise tra l’illusione e la sorpresa . La natura del personaggio che cerca di portare alla luce la radice pulsionale di una confessione involontaria si evidenzia nel dettaglio del simbolo , nel ritaglio della parola , che attraverso il gioco multicolorato del verso ricama una pagina preziosamente armonizzata.
L’originalità di questa scrittura consiste nel proporre dei testi variamente realizzati sia nel contenuto , che si dipana in perfetta consonanza con il quotidiano , nel ritmo di strade , voci , onde temperate delle ciglia , tra le mura di casa , o nell’umido squarcio della pioggia , sia nella forma , che gioca elegantemente e sobriamente dall’endecasillabo al verso breve , o brevissimo , capace di folgorare la lettura per sospendere un’attesa o un’immagine.
Tre le sezioni del libro : “Liturgia della casa” , “Rotazioni” , “ Distanze” , ed ognuna con una particolare consistenza che le rende al momento stesso ben distinte fra loro , ma in contemporanea ben articolate alla radice , perché il linguaggio è continuamente in perfetta consonanza con il tema che si propone, dal nido che accoglie alle articolazioni del tempo “nel rigore dei giorni” , dalla “febbre che fonde / negli avanzi e dice che l’azzurro è ubriacatura avara” , al “travaso di sassi sulle spalle / nel gesto perfetto del commiato/ nel gesto che noi dobbiamo decifrare.”
Ketti Martino assiste con sospensione alle stagioni che evocano magiche atmosfere e tenta con successo di sostituire il mondo reale con le metamorfosi colorate dell’inconscio , il quale riesce a porre fuori dalla nebbia le insistenze del sogno , le incredulità della fantasia , le astrazioni delle intemperie , per “essere causale narrazione / senza condanne , senza ribellione./ Essere congedo / riuscire a roteare/ guardare ovunque”.
ANTONIO SPAGNUOLO

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