martedì 30 luglio 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = IVAN FEDELI

Ivan Fedeli – Teatro naturale-- FORMAT puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 103 - € 12,00

Ivan Fedeli (Monza 1964) insegna Lettere e si occupa di didattica della poesia.
Ha pubblicato diversi percorsi poetici, tra cui Abiti comuni (Il Ponte Vecchio), Dialoghi a distanza nel volume Sette poeti del Premio Montale (Crocetti), Vie di fuga (Biblioteca di Ciminiera), Un mondo mancato (Il Foglio, finalista Premio Caput Gauri), Inventario della specie opaca (LietoColle, finalista Premio Sandro Penna.
È redattore della rivista Le voci della luna.
"Teatro naturale", la raccolta del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, è composita e articolata a livello architettonico.
Non a caso è scandita nelle seguenti sezioni: Notizie dalla polis, La neve del cinquantasei, Altre notizie senza riscontro e In limine.
Le suddette sezioni sono precedute dalla poesia Figurine.
Cifra essenziale della poetica di Fedeli è quella di una vena del tutto antilirica e anti elegiaca.
Infatti tutti i componimenti della raccolta hanno un andamento narrativo prosastico e affabulante.
I testi, che sono in netta prevalenza molto estesi e costituiti da versi lunghissimi dei quali è ottima la tenuta, presentano, cosa inconsueta, il tema della quotidianità tout-court che s’intreccia e armonizza con quello di una riflessione sulla vita in generale, quella dell’io – poetante e quella di altre figure nominate.
Serpeggia nei versi costantemente una forte dose di ironia e di nonsense che rende intrigante la lettura.
Siamo tutti gettati nella vita, sembra dire il poeta, e leggendolo con attenzione sembra di capire che è difficile abitare poeticamente la terra o vivere poeticamente ogni momento come ha scritto Borges.
Emerge un forte realismo nel poiein del nostro e il tipo di argomenti trattati s’intona bene con la struttura formale e stilistica.
Si potrebbe parlare di una personalissima sperimentazione veramente originale e nella corposa opera tramite una fertilissima creatività di poesia in poesia il poeta non si ripete mai.
Per il lettore pare di affondare in un magma d’immagini costituite da sintagmi che associandosi costituiscono i versi debordanti.
È interessante chiedersi perché Ivan abbia voluto dare al libro il titolo Teatro naturale e la risposta sta nel fatto che il poeta ci vuol fare intendere che per tutti la vita, proprio quella di tutti giorni con le situazioni che si ripetono, con il tran tran nel mare magnum del nostro mondo liquido e virtuale, potrebbe essere vissuta come una recita e lui lo dice in versi.
A proposito di teatro questa raccolta di poesie potrebbe essere vista somigliante ad una sceneggiatura anche se non c’è un filo rosso una trama che si evidenzi di componimento in componimento.
A parte l’io – poetante che è protagonista l’autore mette in scena una galleria di personaggi figure dette con urgenza nei dettagli delle loro vite e con le quali probabilmente s’identifica cosa che può accadere anche al lettore.
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Raffaele Piazza

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