mercoledì 30 ottobre 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = CARLO DI LEGGE

Carlo Di Legge – Multiverso – Di quel colore che soccorre, a volte--Puntoacapo – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 73 - € 12,00

Carlo Di Legge (Salerno 1848), dopo il contributo al volume La polifonia estetica (Milano, 1996) ha pubblicato vari saggi filosofici. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia. Un campione rappresentativo delle sue poesie si trova nel volume Poeti e pittori di secondo tempo (Napoli, 2013). Multiverso, il libro di poesie del Nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, è preceduto da una nota del poeta stesso nella quale egli accenna alle ragioni della sua poetica.
Il testo è scandito nelle seguenti sezioni: quella eponima, Noi siamo qui, Versioni d’inverno, Passaggi dell’incerta luce, Di quel colore che scorre, A volte, Conseguenze.
Alla nota dell’autore, prima delle varie parti, seguono i due versi Ad A.: /Quello che siamo e che saremo sempre/ può bastare, anzi è tutto quello che serve/, distico nel quale si respira un afflato ontologico e metafisico che ha un carattere programmatico.
Il termine Multiverso diviene emblema e categoria dell’esserci nel mondo:/ Sei vivo, dunque, nel mondo di/ tutti i mondi dei viventi: il Multiverso/.
Una certa chiarezza e musicalità dei dettati, che si coniuga ad una vena intellettualistica, è la cifra dominante del poiein dell’autore che realizza composizioni tutte raffinate e ben cesellate nella loro leggerezza ed icasticità.
Perdura un tono sognante e visionario nello stesso tempo e i testi si aprono ad accensioni e spegnimenti lirici.
Il poeta produce poesie pervase da magia e sospensione che hanno un carattere vagamente narrativo, prosastico e affabulante.
Anche una vena vagamente mistica persiste in alcune composizioni come nel passaggio della poesia eponima lunga:/ il mondo è una basilica evidente, misteriosa, / lune e soli/ come lampade appese/ e i grappoli di uccelli sotto le navate/.
Nel suddetto componimento è tessuta mirabilmente una trama esistenziale nello stabile tentativo di abitare poeticamente la terra in un gioco di specchi sull’apparire ed è presente la tematica del viaggio come sogno ad occhi aperti, un viaggio in treno che diviene simbolo del tempo lineare che scorre; è tutto un lungo discorso di vaga bellezza che ha un forte afflato filosofico e intonato è il titolo Multiverso che esprime una forte carica di tensione verso l’ipersegno quasi come se il senso del singolo verso si moltiplicasse appunto in un multiverso nella sua carica semantica.
Non solo i massimi sistemi, espressi simbolicamente, ma anche una forma di quotidianità è detta spesso con urgenza con immagini minimalistiche come quella dei gatti nei garage che lasciano zampe di pioggia sul cofano dell’auto.
Un senso di mistero dolce più che inquietante serpeggia nei componimenti.
Anche un tu presumibilmente femminile del quale ogni riferimento resta taciuto al quale il poeta si rivolge emerge nella raccolta e ad esso il poeta si dichiara con accorato sentimento empatico.
Una poetica dell’intelligenza e della coscienza letteraria scaltrita si rivela nella consapevolezza di stupire ed emozionare il lettore.
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Raffaele Piazza

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