POESIA = ELINA SVENTSYTSKA
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Elina Sventsytska
Donetsk – Kiev – Anzio
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1
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Polverone, polverone...
Sta ballando l’ubriacone,
sta ballando l’impazzito,
l’anima esaurita
troppo stanca, spaventata
per volare, per tornare
dall’orgoglio tant’amaro...
L’ubriacone sta piangendo:
"Dove sta la casa mia?
Quella morta coccinella –
io l’ho buttata via...".
Il nostro viaggio è eterno.
Le valigie sono pronte
per andare nell’inverno,
per tornare molte volte.
***
2
Il mondo è solo un vecchio tram,
il tram stanco passa e va avanti, avanti
dentro sono la gente assonnata, la pazza del villaggio,
lunghe ombre che si abbracciano l'una con l'altra
che sussurrano di una complotto, che nessuno sa niente,
di non sapere quando e dove scoppierà la guerra,
ma è chiaro che sta per scoppiare...
Frena, accelera, sferraglia –
e non c'è via di uscita,
lungo la strada passano i binari ,
sempre gli stessi binari,
e non c'è via d'uscita...
-
La mia memoria, sei colma di queste lunghe strade,
ogni minuto l'immagine cambia -
c'è una donna - Biancaneve, abbandonata dai nani,
ecco un ragazzo - un mostro che non bacerà mai la Bella,
ecco una vecchia - una maga cattiva
che ha dimenticato tutti i suoi incantesimi.
Tutti passano e vanno, vanno, vanno....
Che il tram non si fermi....
-
La mia vita, sei il mio bigliettino del tram,
dove il giorno, l'ora e il minuto
sono scritti chiaramente
e il tempo a dispositione sarà presto esaurito.
Quanto costa il mio bigliettino?
È una piccola moneta, una piccola goccia.
Se la perdi, non piangerai,
Abbiamo già perso cose del genere, va bene così.
...Perché ti tengo in tasca,
mio bigliettino sporco e stropicciato?
****
"Gabbiano romano"
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Che cosa ci stai facendo, gabbiano, in questa grande città?
Tra questi muri di pietra e freni stridenti
di auto perse in vicoli intricati,
autisti che hanno dimenticato le regole della strada?
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Terribilmente... atrocemente... tremendamente...
La gente grida, quanto vorrebbero gridare via il suo dolore...
I bambini dormono indifferenti a tutto...
ma tu, gabbiano, perché vorresti stare qui?
-
Le strade lunghe sono aggrovigliate in anelli morti,
i monumenti con occhi bianchi guardano in cagnesco,
l'aria è rovente e il calore fa male di testa...
Cosa desideri dal caos della vita?
-
Vado come un cane solitario in un vicolo polveroso,
di nuovo vedo questo ridicolo uccello che ha dimenticato il mare,
che tutto il giorno vola sopra i bidoni della spazzatura,
gridando nostalgico: "Sono un gabbiano, un gabbiano!".
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ELINA SVENTSYTSKA



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