venerdì 20 dicembre 2013

RIVISTA = FERMENTI

Fermenti n. 240, anno XLII (2013)
Periodico a carattere culturale, informativo, d’attualità e costume
Fermenti Editrice – Roma – 2013 – pagg. 681 - € 26,00
Numero da collezione

La rivista “Fermenti” n.240 è composita e densa nei suoi contenuti e può essere sicuramente considerata storica, nel panorama italiano odierno, essendo iniziata la sua pubblicazione nel 1971.
Va sottolineato che il presente numero si definisce da collezione per la qualità e la complessità dei suoi argomenti, nonché per la sua estensione.
“Fermenti” è visualizzabile anche su Internet sul sito (www.rivistafermenti.it ) e su Facebook e Twitter.
Ha una periodicità quadrimestrale ed è diretta da Velio Carratoni, poeta, narratore, critico letterario, giornalista, editore, nonché fondatore della rassegna.
E’ da notare che Fermenti è pubblicata con il contributo della Fondazione Marino Piazzolla di Roma, diretta dallo stesso Carratoni, istituzione che ha in catalogo testi di autori europei e internazionali (www.fondazionepiazzolla.it).
Nel panorama italiano odierno delle riviste letterarie e d’arte cartacee, “Fermenti” è una delle più longeve e ora è disponibile anche in PDF
Numerosi,, tra i più importanti poeti, critici narratori e artisti, hanno pubblicato, nel corso del tempo, su “Fermenti” e l’inserimento nei vari numeri dei nomi di Giacinto Spagnoletti, Antonio Spagnuolo, Dario Bellezza, Gualtiero De Santi, Donato Di Stasi, Flavio Ermini, Lucio Zinna, Giorgio Barberi Squarotti, Maria Lenti, Gemma Forti, Mario Lunetta, Domenico Cara, Umberto Piersanti, Valentino Zeichen, Franco Buffoni. Stefano Lanuzza, Marcello Carlino, fino a Velio Carratoni, dimostra l’efficace riuscita di questo metodo.
Ritroviamo un’analisi sulla situazione della critica letteraria oggi in Italia di Tiziano Salari, Poesia e filosofia alla fine della tradizione occidentale; per la saggistica da segnalare il saggio di Gualtiero De Santi, Una vita violenta in galiziano, l’articolo di Francesca Medaglia, Lo zar non è morto: la scrittura a più mani del futurismo, Mi piace rimare di Luana Salvarani, Il tempo del Nord di Vincenzo Guarracino, Visioni del cantare ciclico di Giovanni Fontana, Emilio Coco: la poesia umile di Canio Mancuso, L’avanguardia degli anni sessanta. Tanto rumore per invocare il silenzio di Velio Carratoni, Quando la “commemorazione” non è rimozione di Antonino Contiliano, Esprimersi da femmine per collegarsi con il mondo di Velio Carratoni.
Dense le rubriche di cinema (Giuseppe Panella, Sarah Panatta e Lapo Gresleri), teatro (Luca Succhiarelli), sulle recensioni, sulla poesia, sulla narrativa, sull’arte.
Pregevoli gli scritti di Gualberto Alvino nella sezione “Bloc Notes”, che hanno per oggetto autori dell’altra letteratura, esaminati con notevole acribia e in modo originalissimo
I nomi presi in considerazione dal nostro sono quelli di Giovanni Nencioni, Alessandro Baricco, Giovanni Fontana, Nicola Bultrini, Salvatore Claudio Sgroi, Sandro Sinigaglia, Edoardo Albinati, Angelo R. Pupino, Arnaldo Colasanti, Gianfranco Contini, Giovanni Tesio, ecc.
Molto acuta l’analisi compiuta da Alvino, che si basa unicamente sull’aspetto testuale, il titolo, la storia della scrittura.
Completa la panoramica sui materiali video e audio presenti sul sito di “Fermenti Editrice”, che hanno per oggetto presentazioni e interventi critici su poeti e narratori novecenteschi.
Elevata la pregnanza delle parti di poesia e narrativa.
In Anteprima, che apre il numero, leggiamo il saggio del poeta e critico Flavio Ermini, intitolato Il deserto e il mare in tempesta.
In Narrativa i seguenti racconti: Gli asini di Giuseppe Neri, Nancy lo sa di Gemma Forti, La ferita di Enzo Villani, La figlia del vicino di letto di Velio Carratoni, Un drappo giallo di Ignazio Apolloni, A. di Silvia Pascal.
In Poesia, Legoluongo (di Bruno Conte), L’eterno viaggio della poesia in Umberto Piersanti (di Chiara Maranzana), con poesie di Umberto Piersanti, Ballate del lume oscuro (di Roberto Rosi Precerutti), @pontifex (di Gualberto Alvino), Tra massi erratici (di Marco Caporali), Cantico di stasi (2011-2013) (di Marina Pizzi), Affiorano dovunque (di Marco Furia), Gli anni 2000 (di Maria Pia Argentieri), Il rabdomante (di Italo Scotti), Roma/Sorrentino (di Velio Carratoni), L’albero rosa di Flebo (di Luca Succhiarelli), Poemetto su famiglia italiana/marzo 2013 (di Raffaele Piazza).
In Bibliosound di Gemma Forti, numerose recensioni; tra queste quelle a Marina Cvetaeva Scusate l’amor,e, 2013, poesie 1915-1925.
In Biblio/caravan di Velio Carratoni, molte recensioni su svariati argomenti.
Si evince, da quanto affermato, la vastità dei materiali artistici e critici presenti in “Fermenti”, tutti connotati da elevata qualità, elemento che, nell’ambito letterario italiano, ne fa un caso unico.
La scansione finale della rivista contiene, tra l’altro, interventi dedicati alla suddetta Fondazione, sotto il titolo globale Ci stiamo abituando all’inferno (a proposito degli atti dei convegni per il Centenario): Turbamenti di illusoria attesa ed egemoni menti di Domenico Cara, “Assoluto” e “Regno della Presenza” nella poesia di Marino Piazzolla, di Emiliano Alessandroni, Un difficile rapporto con il mondo reale, di Lucio Zinna, Hudemata, la prima parola di Canio Mancuso; due poesie, L’urlo/ Forse è il nostro assassino di Marino Piazzolla, Marino Piazzolla a Radio France Culture (1978, terza parte), Il senso del limite, Su A. Delfini a cinquant’anni dalla morte, Presentazione Rivista “Fermenti” n. 239, Volumi pubblicati con il contributo della Fondazione Piazzolla, Audio e video pubblicati sul sito www.fondazionemarinopiazzolla.it .
La Fondazione Piazzolla, associazione di carattere culturale, in Italia, con le sue molteplici attività, è di sicuro una delle più importanti ed efficienti, tra quelle che hanno per referente il nome di un poeta.

Raffaele Piazza



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