sabato 1 ottobre 2016

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMILIO CAPACCIO

Emilio Capaccio : “Voce del paesaggio” – Ed.Kolibris 2016 – pagg. 200 - € 12,00
Lo scorrere di queste pagine è un continuo rincorrere visioni dalle lunghe sospensioni , un continuo appellare nomi , illusioni , immagini , icone, sussurri , quasi una ininterrotta preghiera rivolta ad un’entità superiore che chiamiamo Dio.
Se il presente non esiste se non nella immaginazione dei filosofi assolutistici, allora ritroviamo sempre il non-presente come sospensione della nostra esistenza. Ci sono dei varchi, dei vuoti, delle zone d’ombra che noi nella vita quotidiana non percepiamo, ma ci sono, sono identificabili, come cuciture del finito. Così, una scrittura totalmente scintillante non esiste, poiché anche nella scrittura si danno elementi significanti non rielaborati. La scrittura per «frammenti» implica l’impiego di una decostruzione riflessiva, la quale nella sua propria essenza, segue il tempo del «Presente» che sfugge di continuo, che si dis-loca. Il «soggetto» , posto al centro della parola, instaura il rapporto con la pagina che è radice della parola stessa. - Il flusso che intesse le poesie di Emilio Capaccio ha radici culturali di una certa consistenza , perché riesce a immagazzinare differenze , salti, zone di luce , colori , evasioni con scelte differenziate e oculate, in una vetrina che lascia in sospeso molte attenzioni da scoprire. Le ragioni della poesia insistono nella emozione che molto spesso è ritorno di eventi e memorie. Le alchimie della “creazione” vengono levigate in pensieri intarsiati dove l’onirico infinito chiude la sua solitudine negli specchi . Le ansiose attese tra le pareti dell’ospedale vengono incise in sudori anestetizzanti . Le premonizioni di una morte, che di certo raggiungerà il poeta prima o poi, ipotizzano l’evento in una domenica di sole. Il tremore per la persona amata sminuzza silenzi e sospiri fra quelle rose che non tornano più. Le tematiche si alternano e vanno con agilità dal quotidiano al metafisico , dalla metafora al magico , dal filosofico al mito , dal racconto allo spaesamento, in un ricorso attento alle soluzioni contemporanee. -- Antonio Spagnuolo


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