venerdì 13 luglio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = DARIO PASERO

Dario Pasero – "L’ombra stermà"----Ed. Prova d’Autore – Catania – 2018 – pp. 72 - € 12,00

Dario Pasero è nato a Torino nel 1952. Dai primi anni Ottanta ha iniziato l’attività di scrittore (in prosa e in poesia) in lingua piemontese: sue composizioni sono apparse su riviste specializzate in Piemonte e altrove. Al suo attivo sono un volume di prose piemontesi e quattro di poesie.
Il libro di poesia del Nostro, che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta il testo in piemontese a fronte.
Cifra essenziale della poetica espressa da Pasero in questa raccolta è quella di una vena neolirica intrisa di dolcezza nel relazionarsi dell’io – poetante con un tu che resta nell’ombra e del quale vengono detti pochi riferimenti.
Così Dario realizza un efficace canzoniere amoroso dedicato presumibilmente alla sua donna, alla quale si rivolge, una figura femminile carica di mistero e fascino che si concretizza nella mente del lettore nei versi da sogno ad occhi aperti.
Nei suddetti è detto il tempo in modo ambivalente, ora nemico ora propizio, durata che con struggimento il poeta vorrebbe fermare nell’attimo, cosa che può avvenire solo nella scrittura poetica.
Qui Pasero si cimenta con una parola avvertita, raffinata e ben cesellata, detta sempre con urgenza.
Chiarezza, nitore, luminosità nei versi scattanti del Nostro che riesce a produrre un poiein carico di suggestione e bellezza icastico e nello stesso tempo permeato da una grande leggerezza.
Se anche la figura femminile è natura il poeta si apre ad accensioni subitanee evocatrici di paesaggi che sfiorano la linearità dell’incanto.
D’altro canto il testo potrebbe essere letto come un poemetto carico di grazia e freschezza e l’autore non cade mai in un linguaggio retorico mantenendosi stabilmente nell’alveo di una forma sicura ed elegante sempre ben controllata.
Il presente, come tutti i libri di poesia di Pasero, ha la doppia redazione in dialetto piemontese con traduzione dell’autore in italiano.
Per assaporarlo meglio bisognerebbe conoscere quel dialetto ma, già per chi intende solo i versi a fronte, il libro emerge come piacevole e ben riuscito caratterizzato da una chiarezza che non è elementarità.
Anzi, leggendo e rileggendo i testi, si scorge una certa complessità nascosta e intrigante, raggiunta tramite lo stile che fa librare ogni componimento nel suo incipit sulla pagina per poi restituircelo compiuto nella sua stesura alla fine della lettura e nella scrittura viene raggiunta senza sforzo, naturalmente, una certa magia.
Un senso di misura dove anche il dolore è dominato contrassegna questi versi nei quali s’intravede comunque un forte anelito alla speranza.
Pasero plasma una materia che domina costantemente con un rigore e una tenuta che potremmo definire classicistici, espressione compiuta di un neoclassicismo postmoderno.
C’è anche il tema di una provenienza che s’invera nel cronotopo e Pasero non esprime nostalgia ma una pregevole e pregnante riattualizzazione del passato nel suo fondersi con il presente.
Particolarmente bella la composizione Aurora a Torino, nella quale sono dominate emozioni struggenti nel rimescolamento di eros e pathos.
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Raffaele Piazza

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