SEGNALAZIONE VOLUMI = DARIO PASERO
Dario Pasero - Masché tropiè bergamin-e espa---Streghe soldati pergamene e spade---
Ed. La Stòira – 2017 – pp. 46 - € 10,00
Testo complesso e composito a livello formale e contenutistico quello che prendiamo in considerazione in questa sede strutturato architettonicamente in modo a volte chiaro altre criptico.
Si respira, leggendo la maggior parte dei componimenti, un’atmosfera che sfiora l’epicità e una certa vena picaresca come si evince già attraverso il titolo dell’opera che per certi testi tocca anche il genere neo lirico.
Anche un tono di favola connota molte composizioni che sembrano aderire al genere fantastico prodotto dallo stupore di sogni ad occhi aperti.
Talvolta c’imbattiamo nello scorrere il libro in espressioni concettuali e descrizioni di idee composite e articolate.
Per esempio, nella composizione iniziale Egeo è detto che solo ciò che fugge resta fermo e dura, idea stimolante che si presta a varie considerazioni.
La suddetta concezione, veramente molto profonda, fa venire in mente il tema politico ora così attuale dei migranti che scappano dai paesi d’origine per cercare una vera salvezza proprio nella fuga.
Non mancano nella raccolta delle belle descrizioni naturalistiche che si rivelano attraverso subitanee accensioni ed epifanie.
Un senso di magia permea la raccolta nella quale si svelano immagini preziose e vaghe che, connettendosi tra loro creano tessuti linguistici alti ed intriganti.
In Pasero è sempre presente il binomio dialetto – lingua italiana e questo crea fascino e accresce il livello di sospensione dell’opera.
Anche una vena visionaria, estranea alle altre raccolte di Dario, si realizza tramite immagini che, pur scaturendo le une dalle altre, rimangono irrelate tra loro producendo affascinanti straniamenti.
Ricorre spesso il tema del sogno che può essere anche incubo come quando in un bel verso il poeta afferma che tutto il nostro mondo si è stemperato nel sogno perduto nella profondità della nostra gioia dolente.
Anche in Briciole di sogno, poesia composta da brevi strofe irregolari si ritrova la tematica onirica che fa riflettere che a volte la creatività dei poeti ha origine proprio nei sogni.
Rispetto agli altri testi di poesia di Pasero incontriamo qui una maggiore complessità che si rivela tramite la densità metaforica e sinestesica notevole e spesso i versi sono anarchici fino a sfiorare l’alogico.
Comunque il Nostro produce una polifonia di toni e molto diversificati per forma e stile sono tra loro i componimenti.
Per esempio in Manta Pasero raggiunge una certa linearità dell’incanto rivolgendosi ad una fata che dalle descrizioni emerge bella e benevola, figura ottimistica contrariamente alle streghe dette nel titolo che complessivamente raccoglie un immaginario inquietante.
Per Pasero la poesia stessa diviene esercizio di conoscenza tramite una parola che spazia nei più svariati campi esistenziali.
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Raffaele Piazza
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