POESIA = BERNARDO ROSSI
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"Poesie dell’attesa"
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Si ponga fine al gioco senza cura
si dica poco al bimbo stanza scura
l'eterno lo si lasci fluttuare
nel baratro domestico dormire.
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Un dono per Enza,
Di cosa vuoi accusarmi in queste ore
se non vedo dove declina il sole
se perdo il senso già dal sonno vinto
mi limito strisciando i passi lenti
nell'animo a sorridere ma fingo.
***
Ad Anna
Sento piano il mio tempo andare lento
percepisco la corsa aspra del cuore
invece, che non placa il tuo timore
non siamo tutti perduti se ancora
la luce della luna ti consola
aspettiamo con calma insieme il giorno
sarà la vita e il sole e il tuo ritorno.
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Gridare vorrei l'ingiustizia della
morte, ma la mestizia del mio tempo
ora mi assale non c'è più né bene
né male nell'elencare le pene
del quotidiano nell'osservare stanco
un luogo lontano nel riverbero
bianco del sole cammina la mente
vorrei cogliere viole a piedi nudi
e sul prato col mio cane seduti
aspettare declini dolcemente.
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L'attesa
Come l'estate ora aspetto l'autunno
con i suoi tenui colori e il tepore
di un tardo sole, coloro che fummo,
non potremo discernere del cuore
il moto nuovo battiti diversi
non saprei più catturarli nei versi
manca l'azione alla vita sospesa
ed è l'unica emozione l'attesa.
A Salvatore.
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Stamane la nebbia nasconde il mare
non la cima al vulcano né la rabbia
questo inutile continuo aspettare,
su di me di nuovo scivola sabbia
e di nuovo attonito spento nudo
ritrovo il deserto solo seduto.
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BERNARDO ROSSI
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