SEGNALAZIONE VOLUMI = LORIS MARIA MARCHETTI
***Loris Maria Marchetti – Le incognite dell’anima----- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag. 133 - € 15,00
Loris Maria Marchetti (Villafranca Sabaudia 1945) ha all’attivo una ventina di opere poetiche, due volumi di racconti, un romanzo breve e alcune raccolte di elzeviri e prose varie.
Le incognite dell’anima, il volume di poesie del Nostro, che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una postfazione di Mario Marchisio centrata e ricca di acribia intitolata Il pendolo dell’incertezza. Scrive Marchisio che è un dato di fatto che l’autobiografismo, in Loris Maria Marchetti, s’impone e detta modi del suo percorso letterario, ad ogni tappa destinato a piccole o grandi variazioni intorno a questo nucleo germinativo. Viaggi, amori (e disamori), perplessità metafisiche “dislocate” in scorci cittadini, ricordi frammentari, sogni.
Il libro è articolato nelle due sezioni IERI – OGGI e PERDONO (2016 – 2019).
La prima scansione racchiude componimenti poetici prelevati da Il prisma e la fenice (1977), La via delle ortensie Itinerario pugliese (1981), Le tre inferme (1989), Mercante ingenuo (1994), Concerto domestico (2002), Stazioni di posta (2007), Regesti del cosmo (2011), Suite delle tenebre e del mare (2016). La seconda parte è suddivisa a sua volta in due sezioni. Maniera prevalente della poetica di Marchetti pare essere una parola precisa che crea immagini affabulanti e chiare, tendenti a illuminazioni e spegnimenti. Il poeta spesso indulge in descrizioni naturalistiche rarefatte di marine, spiagge e campagne e una certa magia connota i suoi versi, una tensione verso una vaga bellezza, raggiunta attraverso la sospensione e la densità metaforica e sinestesica. Una poesia spesso intellettualistica che sottende l’uso accorto degli strumenti da parte di un autore scaltrito, con una chiara coscienza letteraria. Perché l’autore ha intitolato quella che in senso lato può essere considerata un’antologia della sua opera in toto Le incognite dell’anima. A questo proposito si deve affermare che tutto nel poiein di Marchetti nella sua copiosa produzione parte, ha come primo livello i sensi, il corpo che, attraverso lo scatto e lo scarto memoriale capta sensazioni che sono rielaborate dalla mente, dall’anima, come dice il poeta stesso, anima che trova le suddette incognite nella trasformazione attraverso lo stordimento delle figure che si fanno verbo e quindi poesia a partire dai sintagmi che associati producono i metamorfici tessuti linguistici che emergono tutti raffinatissimi, affascinanti e ben cesellati tramite un’innata propensione dell’autore nel creare senza sforzo l’incanto. Sia che il tema sia quello erotico-amoroso frequente nei suoi lavori, sia che sia quello metafisico di un cercato e scettico rapporto con Dio, sia che sia quello dei luoghi strade e piazze osservate attraverso la lente del sogno ad occhi aperti, sia che sia come si accennava quello di un’idilliaca natura ritrovata attraverso ogni sua parte come la scheggia metonimica di una foglia parte di un albero che potrebbe essere considerato l’albero della vita, Loris Maria Marchetti è sempre capace di creare nel lettore emozioni forti e indissolubilmente con queste un’identificazione con l’io-poetante e le situazioni che vive che attraverso il veicolo della poesia si fanno esercizio di conoscenza tout-court.
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Raffaele Piazza
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