mercoledì 7 aprile 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = ROCCO SALERNO


Rocco Salerno : "Dolce, misteriosa essenza dell'Universo" - Ed. Macabor 2021 - pagg. 80 € 12,00
Che un gatto possa ammaliare il poeta è qui dimostrato in maniera elegante e suggestivamente lirica, per quel tocco magico che il rapporto tra uomo e animale riesce a creare, al difuori di ogni ideale sanguigno capace di infiammare la vita del singolo, costringendolo a mettere a tacere le inutili ambiguità del quotidiano. Un rapporto che dovrebbe consentire a tutti stati emotivi squisitamente intimi, fra la carezza furtiva e delicata e lo sguardo illuminato e raccolto, un sussurro che diventa alito nella trasparente caducità di una pausa. Rocco Salerno diviene il cantore di una strana inquietudine che da sobbalzi emotivi sfocia in un corteggiamento assiduo, il cui orizzonte rappresenta la sintonia essenziale che consegue all’armonia creatasi giorno dopo giorno tra l’autore ed un gatto randagio. Un’armonia le cui ondulazioni tessono una rete vincolante nella quale l’uomo diventa metafora di un dettato poetico morbido e indomabile. Egli stende con l’essenzialità della riflessione filosofica alcune meditazioni fulminanti che richiedono immediatezza e prontezza espressiva, permettendo di conciliare le forze ontologiche con iuncture concise od espanse, in base alla richiesta del suo subconscio.
La struttura del volume, che alterna composizioni brevi a quelle lunghe, di un afflato prettamente lirico-epigrammatico, come tanti flash, momenti, spaccati discorsivi, a volte quasi narrativi, si rivela, come un diario, un viaggio nel quotidiano che manifesta, insieme alla gioia, ai momenti festaioli, anche sofferenza e instabilità d'animo. Il gatto offre un caleidoscopico panorama di certezze/incertezze, che spesso sfuggono anche all’osservatore più attento, mirando ad ottenere pause ravvicinate e momenti di sfrenata corrispondenza, per quel suo carattere che ne fa un individuo rinchiuso nel suo intimo tepore e ben disposto a trasmettere le fusa, come un fratello francescanamente angelico e docile. La poesia prende l’avvio dalla frantumazione del tempo, sillabando, con un lessico moderno e accattivante, brandelli di un filo conduttore che gioca con il sentimento magico dell’esserci, nell’arte e nel fantasmatico equilibrio esistenziale. La tensione diventa cromatica, l’interazione sentire-manifestare agisce sull’emozione dello scrittore e ne diventa freschezza di vita.
Molte volte l’attesa si manifesta con il sussurro: “sei riapparso/ come l’ultima scia di sole rosso/ al tramonto/ fugando le tenebre/della nostra incertezza/ per la tua assenza.” L‘accostamento della figura diviene immagine salvifica alla quale viene affidata una sorta di liberazione che si sedimenta e rinfranca. Il poeta continua a carezzare quasi inebriato in un transfert : “non è più il cibo che mi interessa/ o ti alletta pur nella ricerca/ né la tua carezza salutare/ o il tuo sinuoso pelame arruffato/ che si perde tra le gambe e le mani/ ma il tuo essere/ in cui mi perdo/ come un confidente/ nella tua segreta intelligenza/ opera del Nostro Onnipotente.” Ad ogni tappa, ad ogni sosta dobbiamo riconoscerci nel gioco di una partita doppia, dal valore di un evento come espressione normale di scambio, uno scambio nel quale si avvicendano entità che appartengono all’inconscio, per un valore particolare che diviene armonia natura – uomo.
Quel che ammalia in questa raccolta di Rocco Salerno è la semplicità con la quale egli tesse il segmento tracciato dall’emozione, un dettato che addirittura commuove: “Quando siamo insieme/ è come se vivessimo nell’Eden/ nella perfetta innocenza. / E anche il cortile è un paradiso/ con l’ulivo che copre il nostro respiro.” Ecco l’organicità del suo mondo, in un unico afflato partecipativo. Riflette sul bisogno di una coscienza unitaria tra la tensione psicologica e la tenerezza dell’animale in un’armonia dell’io con la natura. La realtà di questo “scenario” si conforma in tutto con il sentimento riflesso dell’artista, quando la riflessione fa emergere dall’inconscio un mondo nuovo ed inaspettatamente scintillante. Nasce così il culto del vero per la spontaneità che apprezza ed ammira una certa sensibilità estetica anche nel gatto suo amico. In queste poesie, così curate, non possiamo negare l’aspetto personale e la novità del poetare, tutta raccolta in una ontologica e quanto mai attenta ricerca del “verbo” e dei suoi nessi che ne convalidano lo stupore e l’azzurrità esistenziale. Il particolare valore dei frammenti rimane nell’armonia di alcuni valori che si sospendono nell’eterno gioco dei sentimenti per affiorare anche al solo tocco di una carezza, quella che avvicina al sublime e nella quale ci illudiamo di conoscere la nostra stessa natura.
Questo volume credo trovi la sua compattezza partendo proprio dal sapore della realtà, da ciò che conserva di primitivo per ampliarsi in un più ampio respiro, teso a farci intendere come la fantasia, l’immaginario, filtrati dal quotidiano riescano a diventare certezza decantata nell’anima fino a farsi attuale, esistenziale, autobiografica, simbolo con i suoi pregevoli squarci di luce. Rocco scrive in privato: “Vivo, ringraziando anch'io il Creatore, non è azzardato affermarlo, in definitiva, questo essere come un "fratello", una presenza angelica che mi fa sentire, ungarettianamente, "docile fibra dell'universo", e, francescanamente, Bellezza dell'Universo o nell'Universo, un tutt'uno con il creato, con il Cantico delle creature: Laudato si’, mi' Signore, cum tucte le tue creature.” – Parole sufficienti ad indirizzare la nostra attenzione su di uno “scritto” che si affida alla confessione, con un impegno culturale di notevole spessore. Il percorso emozionale del poeta tiene viva la coscienza del contatto legato alle libere associazioni del “transfert”.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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