lunedì 26 luglio 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = IVAN FEDELI


**Ivan Fedeli – La buona educazione--Puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2021 – pag. 131 - € 14.00
Ivan Fedeli (Monza 1964) insegna Lettere e si occupa di didattica della poesia. Ha pubblicato diversi percorsi poetici, tra cui Abiti comuni (Il Ponte Vecchio), Dialoghi a distanza nel volume Sette poeti del Premio Montale (Crocetti), Vie di fuga (Biblioteca di Ciminiera), Un mondo mancato (Il Foglio, finalista Premio Caput Gauri), Inventario della specie opaca (LietoColle, finalista Premio Sandro Penna e Teatro naturale (puntoacapo).
Gli sono stati assegnati il “Premio Montale”, il “Premio Luzi” per l’inedito, il Premio Gozzano” e il “Premio Vent’anni di Atelier”.
La buona educazione presenta una prefazione di Alberto Bertoni acuta, sensibile e ben centrata ed è scandito nelle sezioni La casa dai mattoni rossi e I peccati, parte che include un solo componimento lungo scritto in corsivo.
La prima composizione non a caso in corsivo ha un carattere programmatico perché in essa viene detta la casa rossa del titolo con i suoi balconi che salgono fino al cielo e il discorso è giocato sul tono della colloquialità e della quotidianità quando per esempio è detto che si sente la bambina del piano di sotto e si parla di previsioni atmosferiche e del Carnevale che deve venire, del padre che dorme, del buon voto a scuola e della madre che pensa che il figlio diventerà ingegnere. In un panorama poetico di tutti i tempi sotteso ad autori e autrici anche immensi che affrontano il tema del dolore ancora una volta Ivan Fedeli stupisce per il suo ottimismo per quella che è stata definita aria buona che si respira nei suoi libri di poesia di raccolta in raccolta con un senso nella fiducia generazionale che lo accomuna al Riccardi de Il profitto domestico.
Si può parlare di sinfonia domestica a proposito dell’armonia e della gioia che regnano nella casa stessa, prendendo a prestito per il riferimento il titolo del poema sinfonico di Richard Strauss ed è sorprendente nell’era dell’alienazione e della crisi della famiglia che Fedeli ci restituisca nella poesia suddetta, come in tutte le altre del libro. atmosfere che portano all’esaltazione dei valori veri tanto più che si vive adesso nel tempo della pandemia.
Tutti i testi sono di notevoli dimensioni e costituiti da una sola strofa, affabulanti e narrativi tutti ben risolti con notevole eleganza e si avverte il tema del correlativo oggettivo per esempio quando sono nominati i motorini di due marche per un anelito alla libertà come fossero cavalli per correre liberi come l’aria con giovanile fortezza e anche incoscienza.
E c’è lo scatto e lo scarto memoriale come quando vengono rievocate le poesie dei campionati del mondo di calcio del 1970 in Messico con le telecronache in diretta delle partite del mitico Pelé e non per la prima volta si ritrova una forma di religiosità e di misticismo del tutto immanenti nei testi di Fedeli, con la raffigurazione dello stesso fuoriclasse brasiliano che vola alto fino al cielo e nelle parole c’era un segno di Dio nella diretta in tele e altrove vengono nominati gli angeli.
E anche il tempo si dilata in giorni senza fine proprio per superare la stessa finitezza della vita umana.
Nella sezione I peccati viene affrontato con cognizione di causa il tema del male riferito al ricordo di un universo giovanile di verginità morale che potrebbe essere anche autobiografico perché non a caso sono detti come peccati per esempio i fumetti osceni in un’eterna adolescenza della parola.
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Raffaele Piazza

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