POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO
**“Vagabondo”**
Trappola l’autunno con i boccioli che non potrai toccare!
Che tu possa ritornare è un assurdo, eppure io cerco ancora,
tra le pieghe che le coltri disegnano, le forme della tua carne.
Nel letto, che la morte ha concesso, il tuo nudo è di marmo rosato.
E il tempo sembra interrompere vibrazioni di luci
mentre l’immagine allunga a sbalzi timorosamente.
Nella dissolvenza dell’abbandono ho visto giungere il buio
ad occhi aperti, e resta l’improbabile vagabondaggio
fra le memorie, insieme con l’apprensione del sopravvivere,
vigile e insonne nel terribile frastuono del pensiero.
La divina follia è un festoso scattar dalla tomba
tra i colori dei vetri ed il filtrare dei fiori profumati,
più oltre si udiva il canto di un flauto solitario
lento nello staccare le note in attesa del segreto di un’ora tarda.
Avrei dovuto aspettare il riflesso di un raggio
Ma la fuga gioca con la punta delle scarpe.
ANTONIO SPAGNUOLO
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