SEGNALAZIONE VOLUMI = VINCENZO GUARRACINO
**Vincenzo Guarracino (a cura di) : “Il seme del piangere” Ed. Fermenti 2021 – pagg. 252 - € 25,00
Ponderosa antologia di poesie, in elegante e sobria veste editoriale, redatta da Vincenzo Guarracino con la sapienza ed il gusto di un saggista che ha al suo attivo un bagaglio culturale di ammirevole spessore. Il tentativo di raccogliere le pagine di un percorso che scandaglia il mistero delle lacrime è pienamente riuscito attraverso il ricamo dei testi presentati, che hanno la firma di autori esemplari, e che uno per uno hanno l’intervento critico interpretativo del curatore.
“Uno scandalo e un mistero, le lacrime: un dono e un sacrificio di sé, un segno intollerabile di fragilità, – scrive Guarracino in prefazione – espresso per via di un linguaggio liquido e silenzioso. Inscritte tra dolore e piacere nella storia del corpo e nel gioco asimmetrico dei sentimenti resistono ad ogni sapienza offrendo un’unica certezza, quella di offrire dell’io un’immagine scoperta, protesa a qualsivoglia interpretazione e disegno tale da dare agli altri il vantaggio di una soggettiva condizione di superiorità, in virtù di un sentimento come la compassione, un miracolo della natura e unica qualità e passione umana che non abbia nessunissima mescolanza di amor proprio, secondo il Leopardi di un giovanile passo dello Zibaldone”.
Gli autori presenti sono ben novantotto, da Giovanni Pascoli a Chiara Evangelista, da Sibilla Aleramo a Serena Rossi, da Corrado Govoni a Paride Mercurio, da Giuseppe Ungaretti a Franco Manzoni, da Eugenio Montale a Claudio Damiani, da Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Leonardo Sinisgalli a Alberto Toni, da Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Mario Luzi a Gabriella Colletti, da Andrea Zanzotto, Maria Luisa Spaziani, Edardo Sanguineti a Gianni Rescigno,ad Antonio de Marchi Gherini, per citarne soltanto alcuni.
La drammaticità degli anni ha il suo picchiettio melodioso in una sorta di vertiginosa sequenza di versi, come un velo policromatico che riesce a nascondere l’apparenza e l’effimero per esprimersi in un attraversamento ideologico, che si compone in trepidazioni incantevoli.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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