giovedì 17 novembre 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO


**ANTONIO SPAGNUOLO: "Ricami dalle frane" -Ed.Oedipus - 2021 - pag 88 - € 12,50
È voce mutevole, ora sussurrata in ore “che esplodono distratte”, ora voce intrisa di solitudine che assapora i ricordi.
I suo versi sono tracce d’inconscio che esprimono illusorie realtà. Costante il pensiero che rimanda a presenze che più non sono.
Ricorrente il riflesso degli specchi. Realtà fallaci che svaniscono al muoversi dell’immagine. Sfida del poeta che richiama realtà di un passato forte e ancora presente in lui anche se illusorio: “lo stupore della tua gioia galleggiante,/ rosa gazzella nel discreto segno,/ nel regno ormai lontano degli affreschi/ del tuo fianco tiranno aperto alle delizie…”.
Il poeta è preso da incantamento che riporta in vita “frantumi a nuovo incanto”. La sua compagna è la scrittura e nel rorido caldo attende la sera “per rinverdire i ricordi…”. La vita trascorsa con l’amata compagna in lui è continuo sussurro; un telo con ricami di memorie. Ha solo splendidi ricordi che scaldano i silenzi. Lucide penombre che possono corrodere l’anima. Il suo sentirsi uomo, assapora con gli occhi della mente, sussurri, baci, anche se lontano “il tempo dei bagliori”. Sembra tutto ancora vero ma poi il suo raccontarsi diviene repentina illusione. “All’improvviso ti svegli e chiedi una carezza/ crogiolo di future inesattezze/ punto e daccapo nel rombo di un naufragio”. Sempre, nella memoria, le sere trafugate “che accolsero gli incendi delle coltri,/ per segreti rintocchi o per magie del labbro infocato e impertinente,/ per il delirio della carne e il sospetto/ dell’infinito mimetizzato agli sguardi”. La poesia è il sostegno del poeta. È la forza della parola che gli farà toccare senza tremori il marmo che nasconde le ossa dell’amata, il labbro sfigurato, le palpebre consunte, i ricordi degli ultimi istanti. Solo allora potrà scrivere l’ultima sua poesia. Scrivere versi sfogliando il tempo “arrugginito dai silenzi”.
Le ore saranno meno cupe e daranno luce alle parole.
Le sue labbra infiorate d’amore e dolore formulano una realtà in versi che vince la morte. La poesia di Antonio Spagnuolo va oltre il tempo. Lo avvolgono come trame di un ordito, frammenti di memorie: “l’amata che segnava le dita al passaggio breve della luna”. Il poeta esiste circondato da ore di solitudine. Tanti gli anni trascorsi ma la realtà prevarica l’illusione del sogno.
"Inutile aspettare il tuo ritorno!
Sfioro il marmo che ha chiuso il tuo sorriso…
e i polpastrelli bruciano al contatto.
Sto come una tenda che il vento
da un momento all’altro porta via”.
Il volto del poeta si impone una maschera e sopravvive cercando parole fallaci. Vorrebbe essere un fiume tranquillo ma i ricordi sono più forti di qualunque menzogna.
Ricorda le pupille dell’amata, le labbra di lei “sogno e rugiada”. Ma al mattino tutto sfuma in indefiniti contorni. Cosa resta?
“Avevi l’aroma del glicine, leggenda
di croce e di luna.
La tua figura dormiente e muta
è l’ombra del sonno eterno”.
*
ANNA VINCITORIO
*
Firenze, 29/10/2022
NOTA su Antonio Spagnuolo
Poeta versatile. Il suo vocabolario è ricco d’immagini di ampio respiro che coinvolgono il lettore. Molte e conosciute le sue pubblicazioni. Si è occupato anche di poesia visiva con la quale ha effettuato molte mostre.
Originalità, metafora, sperimentalismo, nei suoi scritti. Ampia attività di critico editore. È tra i più noti poeti italiani del 2° novecento. In lui si riscontrano abilità e sensibilità creativa molto sviluppata e una disponibilità rara a dedicarsi a recensire la poisia di chi sirivolge a lui.
A.Vincitorio -

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