lunedì 8 gennaio 2024

SEGNALAZIONE VOLUMI = LEDA PALMA


**Leda Palma: "Ho deciso di non morire" - Ed. Campanotto 2023 - pag.144 - € 14,25
C’è in Leda Palma – bene lo osserva Walter Tomada nella agile ma comunque acuta e sensibile prefazione a questa ultima raccolta della poetessa friulana appunto intitolata "Ho deciso di non morire" – una marcata, forte circolarità nei versi.
Tornata a vivere nella sua regione dopo un prolungato e proficuo soggiorno a Roma, l’autrice di "Ingiurie e silenzi" ha deciso di ambientarvi le solitudini (esistenziali, fantastiche, immaginative) cresciute dentro le sue liriche sin dall’adolescenza e insieme dentro i «giorni di vita» raccontati in un testo della prima sezione del libro. Dopo averle proiettate sui campi della sua terra d’origine ed espanse su un piano globale in quei resoconti sempre poetici di viaggio che l’hanno anche recentemente caratterizzata (leggeremmo anche in questo modo quelle sue escursioni nelle lontane province del globo), stavolta tutte queste solitudini e inquietudini e gioie sono state spinte a perdersi nel tutto. In un accrescimento di metafisica ma ancora una volta di una fisicità, che investe non tanto o almeno non solo le sue esperienze ma ancor più il corpo della sua poesia.
La raccolta compare nella collana della Campanotto fondata da Lucio Klobas sotto la direzione e la guida della rivista “Zeta” ma non si rimette – come è giusto che sia – ai paradigmi editoriali da quella previsti o almeno cercati e praticati. Il tasso di ricerca mai accordandosi intenzionalmente all’obbligo di tecnicismi e di una stretta sperimentazione formale ma invece muovendosi in una zona – sempre aperta e impregiudicata, anch’essa sperimentale - di percorsi inesplorati, in ondeggiamenti nell’anima o forse meglio ancora nella psiche e estensivamente nello spazio e nel tempo. Filtrando all’interno di un paesaggio friulano ripensato e ritrovato, cioè in una natura profonda che comprende anche la dimensione soggettiva e inconscia e insieme la memoria date anche le sensazioni di perdita e di fine che attraversano e trafiggono il libro.
Soltanto però che a un certo punto sopraggiunge qualcosa da cui Leda è da sempre suggestionata e magnetizzata. La prossimità a ciò che la circonda, cose persone esperienze, quella relazione che è tipica della poesia in generale ma ancor più dei poeti italiani della sua generazione. Quel «Tenersi vicino» che offre titolo all’ultima composizione e nel quale si metaforizzano le immagini della salvezza, o almeno della ripresa, e dove si raccoglie la circolarità alla quale ci si è richiamati all’inizio di questa scheda.
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GUALTIERO DE SANTI

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