lunedì 20 gennaio 2025

POESIA = MENOTTI LERRO


***
"Da La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo, Ladolfi editore 2025"
=
Che ne è stato del Novecento?
Siate empatici!
=
Ricordi la notte
del nuovo millennio?
Sembrava dovesse
portare con sé la fine
o regalare nuova speranza.
Nella piazza
ceppi roventi,
bambini buttarono
botti e botti
ridendo per la goffa
paura delle gonnelle.
=
Fu un giorno solenne,
giorno in letizia
tra le spelonche.
Poi dissero
non si poteva restare.
Il nuovo impallidì
con le sue false promesse
di carta bagnata
e tu ne moristi per essere
poi con me una sola carne.
Ti custodisco, amore,
come un paese fantasma che
custodisce ricordi,
mare delle emozioni.
=
Domattina verrà
Eva la pittrice,
dice che vuole fare
poesia della pipa.
*****
*****
"Da Lockdown, Genesi editrice, 2020"
È bastato un soffio.
Cadono alberi e torri nel nostro
piccolo mondo cesellato a colpi
di carta vetrata e rozzi pennelli.
I medici giocano a Blackjack
operando fantocci, bestemmiando
tra gli infermieri complici.
I docenti a scuola leggono
“La Gazzetta dello Sport”
mentre i ragazzi accovacciati
sotto i banchi sguazzano
nelle polveri sottili.
Il virus ci farà Santi?
ripete l’arrotino che resiste
dalle mie parti, mostrando
la luce dei suoi coltelli perfetti.
=
Ogni casa è più sola.
Le ugge tradiscono i lumi
e nessun profeta osserva
la vena della mano.
Strade in rovina, il campetto
dell’infanzia ha una spada
conficcata al centro
e un pallone rubino
avvinghiato come labbra aride
su un filo di spini.
Eleganti gesti riecheggiano
nell’aria paludosa.
Non esistiamo più.
La fede ha gli stessi occhi
di un condannato.
=
[...]
=
Quanti ponti possono spezzarsi!
La natura muta senza mutare
lasciando al posto dei corpi
una corona di luce che altri
corpi attraverseranno.
E nessun nome venga sentenziato,
ma onesti acrostici
e languide preghiere.
**
MENOTTI LERRO

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