POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO
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“Dies irae”
Il cigno è come me: attende Leda
ormai divenuta una chimera
sbarrata dal trapasso colorato
delle mie primavere.
Fluttuando scompongo sensi inversi
per quel famoso Caronte di bragia
dagli occhi fissi alla clessidra, impazzita
nel verderame dell’istante.
Scotomi scintillanti nel rintocco
delle sere in abbandono
quando gli errori smontano visioni.
Nell’imprevisto ancora una coscienza
invoca tradimenti dai profili accennati,
quasi per ingannare il gioco,
ma fissato il giorno della dipartenza
scommetto che anche Cristo mi rifiuta.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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