venerdì 26 febbraio 2016

INTERVENTO CRITICO = RAFFAELE PIAZZA

Considerazioni critiche sui testi poetici di Giovanni Fontana inseriti in “Dentro spazi di rarità” Antologia Nuovi Fermenti Poesia – 9 - "Fermenti Editrice" – Roma – 2015 – pagg. 169 - € 18,00
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Il quinto autore incluso è Giovanni Fontana, nato a Frosinone, poliartista, performer, autore di “romanzi sonori”, che è intervenuto in centinaia di festival in Europa, in America, in Oriente.
Ha dato alle stampe numerose pubblicazioni in forma tradizionale e multimediale.
E’inserito nell’antologia con la silloge Osservazioni e adattamenti, comprensiva delle sequenze Les tableaux noirs, sottotitolata fonodramma, e Fioccobaroco.
Nella prima delle due parti si alternano due voci, una maschile e un’altra femminile, secondo una modalità abbastanza diffusa nel nostro panorama, quella della poesia a quattro mani.
L’opera si potrebbe per certi aspetti avvicinare al genere visuale per la disposizione dei versi sulla pagina, tutti preceduti da una freccetta e franti e intervallati dal segno /.
Spesso il dettato procede per singole parole divise tra loro secondo la modalità suddetta.
La definizione fonodramma fa pensare ad un dramma sonoro e nel suo significato potrebbe contenere una valenza teatrale.
La poetica di Fontana ha, per cifra distintiva, una certa forma di sperimentalismo personalissimo, anche perché alcuni versi sono scritti non in italiano ma in francese.
La scrittura è decisamente anarchica e alogica, oscura e pervasa da una vena criptica anche perché è difficile distinguere l’essenza peculiare dei brani nel loro alternarsi.
Nel suo articolarsi nel modo suddetto, il tessuto linguistico ha una parvenza che potrebbe farlo avvicinare allo stile dei novissimi.
Anzi si potrebbe pensare ad un recupero di quelle stesse regole, se di norme si può parlare.
Nell’incipit de Les tableaux noirs vengono nominate le stesse parole dramma e tragedia, quindi si crea una ridondanza dei significati, nei sintagmi pronunciati con urgenza dall’autore.
Già il colore nero detto nel titolo fa pensare al senso difficile e composito del versificare di Giovanni.
Tra le parole presenti nella lunga sequenza poesia e poeti: c’è quindi un riflettere dello stesso fare poesia su se stesso, nel suo ripensarsi.
E’evidente nell’autore la consapevolezza che i suoi versi hanno qualcosa di ludico, quando alla voce maschile fa pronunciare i sintagmi: stiamo giocando ai poeti.
Quello che si nota è il fatto che tutti i versi, che costituiscono quello che potrebbe essere definito un poemetto, sono lunghi ed hanno un’ottima tenuta.
Nel componimento il ritmo pare avere una funzione dominante, nel suo svelarsi in un sistema globale, sotteso a quella che potrebbe essere definita una formula incantatoria.
Suadente la musicalità nel dettato in questa sequela di sezioni, che seguono una melodia assimilabile alla disco music o, forse meglio, ad un rock non particolarmente pesante.
Il poeta qui crea anche neologismi come trichi, che si riferisce ai pensieri, divertendosi a giocare con le parole stesse.
In Fioccobarocco, espressione che è un altro nuovo costrutto, si ripropone la vena avanguardistica di Giovanni Fontana.
Essa si estrinseca anche tramite parole scritte con caratteri di formato maggiore della norma standard e con un alternarsi di strofe sfalsate sulla pagina.
Una modalità di fare poesia originalissima, quella del Nostro, che risente di una vis inventiva notevole e di una versatile intelligenza creatrice.
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Raffaele Piazza

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