domenica 10 aprile 2016

SEGNALAZIONE VOLUMI = ENZO VILLANI

Enzo Villani – "Magneti d’Oriente" -- Fermenti Editrice – Roma – 2016 – pagg. 221 - € 18,00

Enzo Villani, napoletano, ha pubblicato tre raccolte di poesia per le Edizioni Semar: “Turchia, amata Turchia” (1994), “Fuoco sul Bosforo” (1995) e “L’impagliatore” (1999); due con la Fermenti Editrice: “Girasoli bruciati” (2008) e “Gli dei sono malattie” (2012), presentate nell’ordine da Giampiero Bona e da Gualtiero De Santi. Ha inoltre all’attivo sei opere narrative. Cura altresì raccolte di poesia, arte e fotografia. Vive tra Istambul e Roma.
“Magneti d’Oriente” comprende la prima serie di libri di poesia di Villani e include uno scritto introduttivo di Gualtiero De Santi intitolato “Della seduzione in Oriente” e una nota al testo dello stesso autore.
Non è facile identificare la cifra distintiva che caratterizza la prima fase della produzione poetica di Enzo. Svariati sembrano essere i percorsi e i temi affrontati. Quello che si evidenzia, in primis, è la presenza, che riguarda quasi tutti i componimenti, di atmosfere e luoghi carichi di fascino e di suggestione. Questi sono evocati attraverso la bellezza e la misteriosità dell’amata Turchia, vista come terra di adozione, paese d’elezione e di salvezza, di desiderio spirituale e sensuale, di pace per l’anima e per il corpo e, anche, raramente, di dolore.
Natura e cultura, usi e costumi, sapori, odori, sensazioni fisiche che divengono interiorizzate, fanno parte della materia trattata con sapienza e con quella che si potrebbe definire una vena di dolcezza. I componimenti sono tutti concentrati e compatti, risolti in modo elegante nella loro forma controllata. A volte sono formati da un unico periodo, in altri casi sono costituiti da strofe.
Elemento centrale, che si evidenzia in molte poesie, è quello della presenza di svariati “tu” maschili, ai quali l’io-poetante si rivolge in maniera confidenziale e spesso connivente. Nel relazionarsi a queste figure, a tali interlocutori, emerge chiaramente un rarefatto e dolce erotismo, che si rivela nella voglia del poeta per i suoi vari compagni. Da notare che l’eros espresso, spesso vissuto con il corrispettivo pathos, può divenire anche mistico, come si evidenzia nel verso:-“…Sorprendi la mia anima nuda.-“, tratto dalla poesia “Bosforo”. che fa parte di Turchia amata Turchia. raccolta non scandita. Inoltre spesso il carattere erotico è permeato da una suadente intonazione naturalistica e ha qualcosa di mitico.
Un altro degli elementi fondanti, nella poetica di Villani, è quello della descrizione della natura stessa del paese che lo ospita, soave e numinosa, che, nei suoi particolari, è amata con un forte e sincero sentimento .Essa si fa ispiratrice di molte composizioni e diviene sfondo delle scene descritte con urgenza. Sono detti magicamente volatili come piccioni o gabbiani e scenari arborei, che portano all’idillio, con molteplici tipi di piante. Esse vengono nominate, spesso in modo stupito, come un platano di quattrocento anni. Da notare che il poeta usa, per le specie vegetali, a volte, il nome scientifico, come ha fatto Seamous Heaney, e questo fa crescere il senso di suggestione attraverso la precisione della classificazione. L’aggettivazione è frequente e crea molte cangianti e pervasive sfumature nei vari sintagmi che costituiscono i testi. Il dettato è nitido, chiaro e luminoso, scattante e leggero nella sua icasticità e tende spesso alla narratività.
Viene da chiedersi perché il letterato abbia dato al libro il titolo complessivo Magneti d’oriente. La risposta a tale domanda risiede nel fatto che l’autore è consapevole che ogni singola composizione, proprio come un magnete, può evocare, appunto, un campo magnetico, un fattore x di fascino e magia, sul piano letterario, attraverso la carica espressiva e l’ipersegno.
A livello stilistico va messo in luce che le composizioni di Villani possono essere considerate neoliriche e spesso vagamente elegiache. Prevale nei testi una forte linearità dell’incanto, che si collega a un senso, nell’affrontare le situazioni della vita, stabilmente connesso alla ricerca di nuove esperienze e a una vena ludica e di sogno ad occhi aperti, La natura, detta dall’autore, è lussureggiante e rassicurante.
La forte ritmicità dei versi crea musicalità attraverso le parole e si raggiunge spesso un climax per poi ridiscendere nella tensione espressiva, soprattutto nei componimenti lunghi. Alta la breve poesia Ricchezza, costituita solo da sei versi, che ha un tono gnomico, di apologo. In essa l’io-poetante, rivolgendosi ad un presunto amante, afferma che per strabiliare un giovane virile servono di più il pane e il companatico del cuore, che beni materiali come ville e castelli.
Una caratteristica evidente nel poiein di Villani, che può divenire anche chiave interpretativa, è quella dell’armonia, di una spiccata capacità di saper fondere, nel discorso, i vari nuclei tematici. Così, empaticamente, amore, natura e capacità di meravigliarsi, si amalgamano nel dettato, nel giungere a risultati di una levigata bellezza.
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Raffaele Piazza

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