sabato 17 settembre 2016

POESIA = PAOLO CARNEVALI

"INEDITI"
I giorni possiedono ritmi
come il sole che sorge
e poi cala, dentro paesaggi
che cambiano costantemente
e altri spuntano e scompaiono.
Il nostro tempo scade,
ma io e te ci saremo ancora
quando il cinguettio di parole virtuali
sarà sparito e nulla potrà sostituire
l'incontro dei nostri sguardi.

***
I dialoghi si riannodarono ancora una volta,
avevamo riempito il tempo,
senza riuscire ad intuire, concludemmo.
Un chiuso orizzonte morto.
Ne eravamo convinti:
gli sguardi finti,i profili assenti,le parole rotolanti.
Osai pensare al poi,ma fu in un attimo
che la sera nascose come sempre se stessa
in un cielo senza stelle
inquadrato nelle finestre.

***
Ti ho vista passeggiare
velocemente per il corso
nascosta da un fiume di gente,
ma non ti ho chiamata.
Ho continuato nella mia corrente
frettoloso nel consumare il mio tempo.
Ormai siamo soli e avvolti da ombre
nei giorni di festa sul corso.
E' come una giostra che gira e stordisce.
Ti ho vista confusa,anche un po sola,
ma questo non l'avresti mai detto
se te lo avessi domandato
non avrei ricevuto risposta:per orgoglio.
Ognuno di noi non ama essere ferito.
Ma se per caso avessi accennato ad un sorriso,
avessi teso una mano....
Passeggiavo con le mani in tasca
e un passo veloce sul corso.
desideroso di raggiungere casa.

***
Sono uscito lentamente,
senza fare rumore.
Come il vapore si scioglie nell'aria,
del tutto indifferente
all'indifferenza del mondo.
Ma c'è quel lato romantico
regalato dalla vita,
la poesia nascosta nelle piccole cose
anche quelle che offrono tragiche drammaticità
e poca speranza.
La luce mi ha trafitto
rendendo visiva la polvere,abbagliata dal sole
che sembra star ferma: immobile.

***
E ancora alzarsi,
incontrare i tuoi sguardi,
i ritmi imposti.
Disperso nelle azioni
di questa danza collettiva,
assorbito nella superficialità,
nel caos: corro.
Incontro i tuoi sguardi.
Ad un tratto tutto crolla:
è scacco. Mi siedo. Attendo.
Spesso sprofondo nel disastro.
Nell'ombra della luce
del tardo mattino.

***

Paolo Carnevali
nato a Bibbiena (Arezzo) nel 1957. Traduttore. Aderisce al Movimento per il Disarmo Unilaterale di Carlo Cassola. Pubblica "I dialoghi di Ebe e Liò"ed.Lalli,dal cui testo è stata realizzata una pièce teatrale(1984). Nello stesso anno redige "Poetica Città"un poetry-zine, adatto alla distribuzione underground. Pubblica in ciclostile" Poesie contro la guerra" distribuite in serate di lettura. Nel 1985 entra nella redazione del Circolo Letterario Semmelweis di A.Australi a Figline V.no. Pubblica la plaquette poetica "Trasparenze"ed.Tracce (1987)recensita sul Manifesto(1988) da A.Lolini e sul Corriere Adriatico(1988) da G. Ghiandoni. Pubblicato sulle riviste:Abiti-lavoro(1983)L'Ortica(1990)Stazione di Posta(1996)La Collina(1996)Il Segnale(1997) I Fiori del Male(1998)Rivista Zeta(2004)(2005) Gradiva(2008)(2015). Blog Rai news di L. Sorrentino. Blog Altritaliani.it italo-francese di C.Demi. e altri. Collabora come corrispondente al blog "Pioggia Obliqua" di L.Oldani da Londra.
Inviato da mie nuove Outlook

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