mercoledì 1 marzo 2017

POESIA = LIANA DE LUCA


"CANTICO MARINO"
Grazie
per questa ultima – forse – vacanza
per il sole caldo e raggiante
per il vento pregnante di aromi lontani
per la sabbia soffice al passo
per il mare/madre da cui provengo
e dove vorrei terminare il mio ciclo
che mi accoglie con un protettivo
ùbere umido utero
in cui mi abbandono tranquilla
e galleggio gareggio gorgheggio
per la nuova gioia di vivere
immersa nella natura
dimentica del mio passato
sicura nel mio presente
serena sul mio futuro
perché – forse – ho imparato l’ars moriendi.
*

"IL BACIO"

Conto le cinquecento bracciate
secondo il comma del manuale
accordandomi al ritmo delle onde.

E mi sovviene il bacio
primo donato alla mia bocca vergine
quando una mano rapida
mi premette alla nuca e mi sommerse.
Fu un bacio casto
lontano da sguardi indiscreti
protetto dallo strascico del mare.
Guizzi sulla pelle, spuma dentro gli occhi,
mulinelli di gocce intorno al cuore,
salsedine rappresa sulle labbra.

Quasi al traguardo
m’immergo per cercare la magia
di quell’incontro sommerso
e il naufragar m’e dolce nel ricordo.
*

"AFRODITE"

azzurro mare azzurro cielo azzurro
caldo sole caldo meriggio caldo
bianca spuma bianca nuvola bianca
lieve vento lieve ondeggiare lieve
pigro pesce pigro gabbiano pigro
bronzea carne bronzea scogliera bronzea
bruna chioma bruna conchiglia bruna
chiaro orizzonte chiaro amore chiaro
Mediterraneo azzurro Mediterraneo
*

"CANTICO D’ADDIO"

Grazie mio mare
- come diceva ogni anno mia madre
finché una estate non lo vide più –
per tutti i beni che mi hai donato
per la confidenza che mi hai offerto
per la sicurezza che il mio corpo
e l’animo da te hanno attinto.
In questa ultima – forse – vacanza
ho riscoperto la Liana di un tempo
dal passo e lo sguardo sicuro
serena nella sua sorte.
Anche se al ritorno
ritroverò le brume cittadine
dentro di me rimane il fulgore
del tuo azzurro specchiato nel cielo
l’armonia modulata delle onde
il calore in pienezza di vita.
Mi scorri nelle vene come sangue.
Io, da te generata, ti ringrazio
per avermi insegnato l’ars moriendi.
*
LIANA de LUCA

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