sabato 14 novembre 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = UGO MAUTHE


***Ugo Mauthe : “Il silenzio non tace” – Ed. Ensemble – 2019 – pagg. 92 - € 12,00 –
Scorrendo rapidamente le pagine di questo volume si ha nettamente l’impressione di dover leggere una ricca e corposa raccolta di epigrammi, perché ogni poesia è composta quasi sempre da soli tre o quattro versi. Un gioco culturale che vale la pena di affrontare ed assaporare con calma, cercando di liberarsi da quella autonomia esistenziale che diviene gesto dell’inautenticità.
Innanzi tutto perché “il silenzio non tace”? Perché proprio nel silenzio, di una camera, di un prato deserto, di un panorama al tramonto, di una chiesa vuota, di una luna piena, possiamo ascoltare tutto ciò che il nostro pensiero è capace di elaborare tra memorie, illusioni, improvvisazioni, immersioni crepuscolari. In questo silenzio che ammorbidisce la pagina ecco che immaginiamo leggero e inaspettato il volo di un drone, anche se piccolino, che ci permette una spettacolare e dettagliata esplorazione del mondo e realizza con le sue evoluzioni le numerose, infinite virtualità del sogno, quando il pensiero pilota del poeta sfiora le attraenti immagini che acconsentono di intravedere il senso delle limitatezze o il fuoco delle esplosioni della realtà che circonda.
Sguardo/ sapere, vertigine/affondo, sussurro/intonazione, evasioni/illusioni diventano la rappresentazione di un canto, che sommessamente suggerisce, pagina dopo pagina, quelle tematiche esistenziali che ci invitano a meditare sia sui valori, sia sulla tragedia, sia sull’autoaffermazione, particolarmente come un leggero foglio di studio della persuasione e del destino dell’individuo. Un esempio? “armato il cemento/ armati gli animi/ disarmate le speranze”
La parola, il suono, il tempo, lo spazio, le cose, il mondo, il vuoto, il sogno, le patatine fritte: nella sua raccolta Ugo Mauthe ne indaga il senso e i sensi, attraverso i propri versi che sembrano a volte svilupparsi (o avvilupparsi) come spirali. Proprio perché fulminanti, spesso la scrittura ha un andamento orizzontale e scorre in modo regolare, ma mai piatto. Come un sussurro che diventa suono, ed un suono che diventa parola, con forza e tono, nel tempo e nella ripetizione. Qualcosa di musicale saltella tra il mistero di un volto e un discorso che attrae, tra gli occhi di un blu alieno e la luce sprecata in una stanza disabitata, tra un prete che somiglia al diavolo e le ombre fantasmi di mille miraggi, il tutto nel raggio chiarissimo di una personalità prismatica.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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