mercoledì 14 luglio 2021

SEGNALAZIONE VOLUMI = CAMILLA ZIGLIA


**Camilla Ziglia – Rivelazioni d’acqua -- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2021 – pag. 65 - € 10,00
Si definisce rivelazione la manifestazione di fatti riservati o comunque nascosti, difficilmente attingibili o disponibili.
Crea un titolo veramente intrigante Camilla Ziglia, nell’accostare i termini rivelazione e acqua, come se l’acqua non fosse solo una forma liquida tout-court, ma avesse anche valenze e significati arcani che sfuggono ad una prima considerazione empirica, materiale della sua essenza stessa.
Del resto junghianamente l’acqua è un archetipo che indica rigenerazione, epifania e rinascita.
Rivelazioni d’acqua presenta una prefazione di Ivan Fedeli centrata, acuta e sensibile nel cogliere le ragioni del testo.
La raccolta è composita e articolata architettonicamente essendo scandita nelle sezioni Stagione di mancanza, Stagione di sangue e perdono, Stagione di promesse, Stagione di percorsi, sezioni che sono precedute da incipit e alle quali segue exploit, scansioni che sono quattro come la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno parti di un anno della storia di un’anima.
E se è l’acqua stessa a parlare attraverso le parole avvertite dette con urgenza e pronunciate senza sforzo dall’io – poetante, veramente ci rendiamo conto che attraverso il detto e il non detto ci troviamo di fronte al mistero perché non ci è rivelato in che cosa si realizzano la mancanza, il perdono, le promesse e i percorsi nel crearsi incontrovertibilmente un’atmosfera di onirismo purgatoriale che avvince il lettore nei testi che sono tutti senza titolo e che si librano dolcemente negli incipit per planare nelle chiuse.
Ma c’è anche la linearità dell’incanto nel suo sovrapporsi al dono del turbamento nella nominazione della natura, per esempio nei cieli e nei ghiacciai oltre che nelle numerose descrizioni di piante e alberi per cui la Ziglia potrebbe essere definita anche poetessa della metafora vegetale.
Tutti i componimenti sono senza titolo e l’io-poetante pare essere inserito naturalisticamente nel mondo della realtà nel suo contemplarla con la capacità di meravigliarsi o stupirsi che potrebbero avere un adolescente o un bambino e questo si realizza sintatticamente nelle numerose e subitanee accensioni nel testo alle quali seguono subito spegnimenti.
Una vena neolirica non ingenua caratterizza i componimenti della Ziglia, vena che rasenta l’elegia. È un microcosmo quello dal quale partono con lo scatto e lo scarto memoriale i versi di Camilla microcosmo che potremmo definire pascoliano ma dal quale si parte per saltare la siepe leopardiana per il salutare naufragio nell’universo: Lo strappo sull’altissimo universo/ senza stelle giovane ancora/ a quest’ora del mattino. Nell’iridato paesaggio, che è espressione della costellazione dell’identità dell’autrice, tutto pare avere un senso che parte dall’equazione natura-bellezza quando il salto dei lavarelli rivela il ventre nero del lago.
Amore per la vita in una poetica neoromantica nei versi densi dalla forte carica d’ipersegno.

Raffaele Piazza

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