sabato 24 maggio 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = CINZIA COPPOLA


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Cinzia Coppola: “Un astro piccolo piccolo” – Ed. Delta3 2025- pag. 80 - € 12,00
“Scrivo d’amore./ Lo faccio senza barare./ non leggerai amore e fiore, ma sangue che si mescola.”
Improvvisa ed umana si riproduce un’armonia che cerca di stabilire apertamente quale sia la sequenza di un vincolo affettivo con la necessità inestinguibile del riferire. Le storie quotidiane si illuminano in un linguaggio universale che accomuna ogni vibrazione al ritmo della poesia, e Cinzia Coppola intreccia i vari simboli, i diversi valori, le identità indiscrete, le malcelate storie per scolpire garbatamente quei versi che scaturiscono da un impulso vitale o dalla evaporazione dei segreti del nostro sub conscio, con il susseguirsi coloratissimo del simbolo e delle sillabe.
“La dimensione domestica, con i suoi oggetti minimi, compare in filigrana come tessuto quotidiano – scrive in prefazione, con la sua ben nota attenzione culturale che la distingue, Eleonora Rimolo – in cui l’essere umano cerca di ridefinirsi: cerca, piega, sistema i vasi rotti. Ecco, dunque, che il gesto assume un valore rituale, definendosi come strumento per salvaguardare la nostra identità dai rumori che logorano, dalle disillusioni che indeboliscono le speranze. Nelle poesie prende forma la necessità di guardarsi dentro con coraggio per affrontare il vuoto e la vertigine, e per non dimenticare la nostra capacità di germogliare.”
“Brevemente illumina il percorso la sorte/ gioca a palla con i desideri/ ci tamburella le gote/ soffia negli occhi come si fa/ con le bolle di sapone/ e ride.”
La naturalezza con la quale la pulsione viene connessa alla parola fa si che la musicalità del verso conservi quella scansione che avvolge il pensiero.
Queste sezioni in cui si suddivide la silloge: La parte e il tutto (natura che guardi), Una strofa in una stanza (ridurre l’esperienza), Raccontami una storia d’amore (in passi lenti mi attardo), Padre, non sono blocchi a sé stanti, chiusi in un solo dettato, ma si concatenano in quella determinante maturità del pensiero che si collega indissolubilmente ai diversi carichi di emozione, spesso sigillati in una compiaciuta meditazione senza veli.
Capace di “ricomporre un nuovo corpo, / perché questo è fatto a pezzettini/ come carta da riciclare” Cinzia sussurra “la tua faccia era un sole caduto/ e il sorriso pendeva dalle labbra/ come un graffio” nel ricordare momenti di tenerezza “per un secondo, / per un click di ala rotta, / ti sembrerà di avermi amata tanto.” E se “guardare l’universo con la poesia/ non con le equazioni/ è una trappola e/ una grazia” “il vento fa degli alberi/ un dizionario. / Racconta parabole/ e storie di miti, / sembra la maestra buona/ che ci salva.” Anche perché “bisognerebbe coltivare boschi/ tra le pieghe delle ossa, / farsi allargare le arterie dai campi irti di stoppie/ neri freschi di incendio.”
E’ proprio il succedersi della vita, tra intimi ricordi e scandagli dell’inconscio, che apre il sentiero alle parole/poesia per ricamare tutte quelle tracce rinchiuse nella fantasia, per impregnare ogni componimento di un ritornello che dalla melodia affonda nell’improvvisazione.
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ANTONIO SPAGNUOLO

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