SEGNALAZIONE VOLUMI = ALESSANDRO RIVALI
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Alessandro Rivali : “Ritorno ai classici” – Ed. Ares – 2020 – pagg. 160 - € 14,90
“Una conversazione con Giampiero Neri” il sottotitolo.
Con una scrittura sorprendentemente avvincente e piana, sobria e delicata, elegante e corretta, la premessa (di trentaquattro pagine) ci trasporta nei ricordi che Alessandro Rivali accarezza per le frenetiche occasioni che la “lettura” gli ha offerto sin dai primi passi della sua fanciullezza, fino all’impegno dottrinale attuale. La rivisitazione parte da Salgari, con le meravigliose imprese di Sandokan, e dall’Iliade con le luminose gesta degli eroi omerici. Si continua poi con autori di tutto rispetto, sino a Giulio Bedeschi, Hermann Melville, Daniel Meldesohn, e ancora per lo scoppiettare nella memoria degli incontri amicali avvenuti con il poeta. La “conversazione” è un corposo viaggio culturale che ci avvince per la sospensione colorata delle immagini, del racconto, degli interventi. Un caleidoscopico sobbalzare dalla “luce di Omero”, Iliade e Odissea, ai Vangeli e a Dante, Bibbia ed Inferno, a Machiavelli e Pasternak, Tasso, Cervantes, Shakespeare, Melville, Lee Master, Manzoni, Baudelaire, Celine, D’Annunzio, vertiginosamente inseguiti e rivissuti nei paragrafi citati in gran numero e caratterizzati da una misura esatta, precisa, agile, capace di costruire le impalcature di personaggi e contesti, partecipando al percorso concreto della vivida letteratura. Il dettato ricama domande e risposte che Giampiero Neri e Alessandro Rivali compongono con il calore dell’avventura: un’unica lunga stagione, quella che condensa tutte le immagini e le osserva avvicendarsi senza sosta. È la stagione dell’analisi, della somma parziale, dello sguardo rivolto a quello che è già stato e all’impegno della piacevole indagine del probabile futuro. Si conclude con la frase: “i classici sono libri senza tempo, raccontano la gioia ed il dolore, sono l’immagine di noi stessi: sono il frumento, il nostro pane quotidiano…Il mistero della letteratura è il mistero della vita.”
ANTONIO SPAGNUOLO
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